È testa a testa tra il partito di Benny Gantz, Blu e Bianco e il Likud del premier uscente Benjamin ‘Bibi’ Netanyahu. Le urne in Israele di fatto hanno sancito una sorta di pareggio che costringerà i partiti a tempi supplementari per verificare tutte le ipotesi per un nuovo Governo. Ora toccherà al presidente Rivlin affidare l'incarico per la formazione dell'Esecutivo. Sul voto il commento di Lorenzo Marinone, analista responsabile Desk Medio Oriente del Cesi, Centro studi internazionali
Annettere gli insediamenti israeliani nella Valle del Giordano e nella sponda nord del Mar Morto: è la promessa che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si impegna a mantenere in caso di vittoria alle elezioni del prossimo 17 settembre. Ne abbiamo parlato con l’analista ed esperto di Medio Oriente, già presidente del Centro italiano per la pace in Medio Oriente (Cipmo), Janiki Cingoli
Tensione alle stelle tra Israele e Iran che coinvolge anche Libano, Siria e Iraq. Droni abbattuti, raid aerei, attacchi a obiettivi militari: siamo davanti solo ad una pericolosa escalation militare o davvero si può parlare di conflitto tra Israele e Iran? Lo abbiamo chiesto a Matteo Bressan, docente di Relazioni internazionali presso la Lumsa, analista e componente del Comitato Scientifico del Nato Defense College Foundation
Nati sotto la spinta del terremoto per sostenere la popolazione colpita e contribuire alla rinascita dei paesi del cratere e delle loro comunità dal punto di vista materiale e umano: sono l’impresa sociale ProMis, Progetto Missioni, e il sito di informazione www.andareoltre.org, collegato al settimanale diocesano “Frontiera”. Più che "frutti del sisma del 2016" rappresentano "“la risposta della Chiesa locale ai bisogni della popolazione terremotata”.
Tre anni dopo il sisma nelle popolazioni terremotate prevale un senso di "stanchezza e disincanto". Con la ricostruzione ferma al palo, dice il vescovo di Rieti, mons. Pompili, "il sogno" di tornare alla normalità rischia di svanire immerso nelle pastoie burocratiche. L'impegno della Chiesa locale per "rigenerare" una comunità oramai ridotta nei numeri.
Intervista al prof. Andrea Simoncini, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Meeting di Rimini, docente di Diritto costituzionale all'Università di Firenze. “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime” sarà il titolo della 41ª edizione che si terrà a Rimini dal 18 al 23 agosto 2020
A colloquio con lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz. Il suo racconto di un viaggio nei monasteri benedettini di tutta Europa dopo essere stato "intralciato", nel cammino nelle zone terremotate, da san Benedetto da Norcia. Il Patriarca dei monaci di Occidente, la cui statua bianca era rimasta intatta nel sisma del 2016, stava lì a ricordare che “i semi della ricostruzione erano stati piantati nel peggior momento possibile per l’Occidente segnato dalla violenza, da immigrazioni di massa, guerre, anarchia, degrado urbano. Qualcosa di simile all’oggi”.
Tre anni dopo il sisma dell’agosto 2016 “siamo passati dalla disperazione alla rassegnazione” dice mons. D'Ercole parlando della ricostruzione "praticamente quasi ferma". Arquata del Tronto, con le sue tredici frazioni, è il centro della diocesi di Ascoli Piceno che ha pagato il più alto contributo di vite umane, oltre 50. La Chiesa è in prima linea nell’ascoltare e accompagnare la gente terremotata. Allarme suicidi
Ricostruzione: il ruolo di "Agorà", il centro comunitario polivalente di Arquata del Tronto, realizzato grazie alla solidarietà di di Caritas Italiana, di Caritas Europa e di altre Caritas del mondo come Vietnam e Iraq. Un segno nuovo visibile per dire a chi ha visto la sua casa distrutta dal terremoto che tutto può rinascere e che si può tornare a vivere.