Daniele Rocchi

Daniele Rocchi

Terra Santa. Card. Sandri: “Non perdiamo la speranza di costruire un Medio Oriente nuovo nella pace e solidarietà”

Nell’imminenza della celebrazione della Pasqua, il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, lancia un appello per la Colletta di Terra Santa, fissata per tradizione il giorno di Venerdì Santo. "Cerchiamo di essere veramente cristiani che cercano la conversione. Facciamolo attraverso la preghiera, la meditazione, il ricordo dei luoghi santi e la solidarietà concreta verso i nostri fratelli cristiani della Terra Santa"

Voto in Turchia: due sberle e una mezza vittoria per il Sultano. Gasparetto (Univ. Padova), “determinante la crisi economica”

Due sberle, una da Ankara e l'altra da Istanbul: è una sorpresa doppia quella che arriva dalle elezioni amministrative del 31 marzo. Il partito del presidente Recep Tayyip Erdogan, Akp, ha perso le due più grandi città del Paese, passate all'Opposizione. La coalizione di Governo (Akp e alleati nazionalisti), riesce tuttavia a conquistare il 56% dei comuni, restando, sul piano nazionale, sopra il 50%. L’opposizione si avvicina al 40%. L'analisi dei risultati elettorali di Alberto Gasparetto, dottore di ricerca in Scienza politica e relazioni internazionali all'Università di Padova, autore del libro “La Turchia di Erdogan e le sfide del Medio Oriente. Iran, Iraq, Israele e Siria” (Carocci, 2017)

Santa Sede-Israele: 25 anni di rapporti diplomatici. David (amb. Israele presso S. Sede): “Insieme per combattere l’intolleranza religiosa”

Nel 2019 ricorre il 25° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Israele. Il 30 dicembre 1993, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, viene siglato a Gerusalemme lo storico Accordo Fondamentale tra i due Paesi, entrato in vigore nel 1994 con lo scambio, in aprile, dei rispettivi ambasciatori. Sul tema abbiamo intervistato l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Oren David

Nel Venezuela che muore di povertà la Chiesa resta l’unica istituzione credibile agli occhi del popolo

Nel Venezuela che muore di povertà la Chiesa rimane l'unica istituzione credibile davanti agli occhi della gente. Grazie anche alla presenza capillare dei suoi sacerdoti che animano le oltre 3.300 parrocchie e sedi pastorali del Paese. E con la crisi spuntano anche tante vocazioni: sono oltre 1.100 gli aspiranti al sacerdozio nei seminari venezuelani. "Giovani non alla ricerca di un pasto e di un tetto sicuri" ma desiderosi di "mettersi al servizio del popolo e di dedicarsi alla riconciliazione e alla ricostruzione del Venezuela". E per questo scendono anche in piazza...

Venezuela: la condivisione per uscire dal deserto della crisi. L’esperienza delle “Pentole solidali”

La risposta alla fame e alla povertà dei venezuelani viene da tante parrocchie del Paese dove sono attive le “ollas solidarias” (pentole solidali), mense dove viene offerto cibo e sostegno. I primi a dare una mano sono gli stessi poveri che le frequentano che offrono quel poco che hanno, nello spirito del condividere per non lasciare indietro nessuno, come recita lo slogan della campagna di Quaresima della Chiesa venezuelana.