Con l'elezione di Trump a 47° presidente degli Usa, cosa cambia nella politica Usa verso il Medio Oriente? Si andrà verso un cambio di passo nella gestione dei conflitti a Gaza, tra Israele, storico alleato Usa nella regione, e Hamas e in Libano, contro Hezbollah? E quali conseguenze avrà nei confronti dell'Iran? Il Sir ha intervistato Alessia Melcangi, analista dell'Ispi e docente di Storia delle Relazioni Internazionali, all'Università di Roma La Sapienza
“La situazione resta grave. Gli sfollati e i bisogni salgono di numero man mano che cresce la distruzione di case e palazzi”: sintetizza così mons. Hanna Rahmé, vescovo cattolico maronita di Baalbek-Deir El-Ahmar nell’est del Libano, la guerra in corso tra Hezbollah e Israele che in queste ultime settimane si combatte nella zona, non lontano dalle aree archeologiche dichiarate patrimonio dell'umanità dall'Unesco. La solidarietà interreligiosa, l'impegno dei giovani, l'assenza della comunità internazionale nelle sue parole rilasciate al Sir
“Non siamo una generazione che vuole la guerra, non vogliamo sperimentare tutti gli orrori e le storie che i nostri genitori ci hanno raccontato crescendo”. È forte e deciso il "no" alla guerra di Daisy El Hajje, giovane donna libanese, impegnata nel suo paese nella lotta contro la corruzione grazie ad uno dei progetti dell'opera segno “Mediterraneo frontiera di pace, educazione e riconciliazione” (Med), frutto dell’incontro di Bari “Mediterraneo frontiera di pace” del 2020. Daisy descrive al Sir come i giovani libanesi stanno vivendo questo tempo di conflitto tra Hezbollah e Israele.
Il direttore generale del ministero del Turismo di Israele, Dani Shahar, nei giorni scorsi è stato a Roma per un evento promosso dall’Ufficio nazionale Israeliano del Turismo nel quale ha presentato le diverse iniziative messe in campo per accogliere turisti e pellegrini in vista del Giubileo 2025 e rilanciare così il comparto turistico messo a dura prova dal conflitto scoppiato dopo il 7 ottobre 2023
Ancora pioggia e ancora alluvioni in Emilia-Romagna, dopo quelle di maggio 2023 e del settembre scorso. Intense precipitazioni fino a 175 millimetri, si sono abbattute, tra il 19 e 20 ottobre, su Bologna e sul bolognese, dove si è registrato un morto, sulle province di Modena, Reggio Emilia (fino al parmense), Ferrara, Ravenna per arrivare alla riviera romagnola. Una testimonianza da Cesenatico dove sono caduti in poche ore 150 millimetri di pioggia.
Uniti intorno all’Eucarestia: così sono ritratti Manuel Ruiz e compagni martiri, meglio noti come “Martiri di Damasco”, otto frati francescani della Custodia di Terra Santa e tre laici maroniti, i fratelli Massabki, nell’arazzo che campeggia sulla facciata della basilica di san Pietro, oggi, giorno della loro canonizzazione.
Il sito della Custodia di Terra Santa ha pubblicato le testimonianze di alcuni degli oltre 30 frati che vivono nei nove conventi della Galilea (a nord di Israele, vicino al confine con il Libano), da Haifa e Acri, fino a Cafarnao, Tabgha e Magdala, sul lago di Galilea, passando per Nazareth, Cana e Mujeidel, e salendo fino al Monte Tabor. Dal loro racconto emergono le speranze e le difficoltà che i religiosi stanno affrontando con l’intensificarsi di lanci di missili dal Libano.
"La popolazione è stremata. La situazione è sempre più incerta, soprattutto per i giovani. Almeno l’80% dei libanesi vive in condizioni difficili". È la testimonianza del vicario latino di Beirut, raccolta dal Sir e pubblicata nel dossier (n. 4 - ottobre 2024) "Camminare Insieme" di Caritas Italiana, intitolato "Libano, nel buio della notte", che fa il punto sui progetti realizzati nel Paese, nel corso degli anni, attraverso il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli della Cei
È trascorso un anno dall’attacco terroristico di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023. Da lì l’occupazione israeliana di Gaza e l’avvio di una campagna militare che, ad oggi, ha provocato, tra i palestinesi, oltre 41.500 morti, più di 96mila feriti e la distruzione di interi quartieri, comprese strade, scuole, ospedali e infrastrutture varie. Senza esito, finora, i negoziati. Abbiamo intervistato il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton