“Educare alla pace è, e deve essere, un impegno, un bisogno, una necessità. Non si possono, infatti, lasciare spazi a violenza, odio e vendetta. È un bisogno per la gente che da molti anni non vede che morte, sofferenza e distruzione ed è un bisogno cercare di cancellare dagli occhi e dal cuore dei bambini la vergogna della guerra. È una necessità se vogliamo salvare questa umanità dalla tragedia della guerra e solo le nuove generazioni, i bambini di oggi, ci fanno sperare in un futuro senza il male assoluto rappresentato dalla guerra”.
A 100 giorni dallo scoppio della guerra nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre 2023, a parlare è il parroco cattolico di Gaza, padre Romanelli che lancia un appello per un cessate il fuoco, per la fine della guerra: “Vogliamo la pace per Israele, per la Palestina e la liberazione degli ostaggi”
Il primo gruppo di pellegrini italiani in Terra Santa dallo scoppio della guerra ha incontrato ieri il Custode di Terra Santa, padre Patton, e il vicario generale del Patriarcato latino, mons. Shomali. "Escludere la violenza dal linguaggio, reinterpretare i testi violenti nelle scritture delle diverse fedi e venire in pellegrinaggio" sono state le esortazioni ricevute dal gruppo composto da 9 sacerdoti da Milano, Brescia e Cremona
Padre Faltas racconta la storia della piccola Ilia, alunna della Terra Sancta School di Gerusalemme, che ha paura di perdere il papà a causa della guerra. Una paura condivisa con tantissimi bambini sia palestinesi che israeliani. La paura di Ilia è anche il modo per raccontare la vita a Gerusalemme in questi 100 giorni circa di guerra
“Epifania significa manifestazione. In un tempo difficile, di odio e di guerra tra i popoli, come quello che stiamo vivendo Dio ci dice che il suo progetto è di riconciliazione e di pace. Per questo ha mandato il suo Figlio e lo ha fatto nascere qui a Betlemme”.
“La pace esige che si faccia verità nelle relazioni, che si arrivi a riconoscere il male compiuto e subito, cosa mai facile e sempre dolorosa. Fare la verità, assumersi la responsabilità dei mali e dei torti subito o a volte commessi, non è mai scontato e richiede grande coraggio e un amore sincero”.
Un anno di pace, stabilità, tolleranza, solidarietà e sicurezza: è l’augurio del patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, per il nuovo anno. “Un anno – scrive – in cui i cuori e le anime sono inondati dai valori della tolleranza, dell’amore e della compassione.
Suor Nabila Saleh racconta al Sir il Natale dei cristiani della parrocchia cattolica della Sacra Famiglia di Gaza. La Messa di Mezzanotte celebrata alle 16, gli aiuti inattesi di carburante e di cibo dalla Giordania, la visita dei fedeli greco-ortodossi. Intanto non si fermano i combattimenti, le morti e i feriti. Intorno alla parrocchia non resta quasi nulla in piedi
“Noi tutti bambini di Betlemme ti vogliamo bene, un bacione grande a te, Buon Natale Papa Francesco”, si apre così il video messaggio con cui i bambini di Betlemme augurano Buon Natale al Pontefice.