Laurea in filosofia, in quasi quarant’anni di carriera giornalistica mi sono occupata di cronaca sociale, economica e politica, approfondendo in particolare i temi immigrazione, volontariato e ambiente. Amo l’arte in tutte le sue espressioni e cerco il bello dentro e fuori di noi.
Antonio Silvio Calò, insegnante trevigiano che ha accolto sei richiedenti asilo a casa sua, ha tratto dall’esperienza un metodo che spiega nel suo libro "Si può fare". 6+6x6 è la formula che accoglie e fa lavorare giovani professionisti italiani
Una presenza costante. B&b riconvertiti in luoghi di accoglienza per persone in isolamento. Pareti degli abbracci nelle Rsa per unire ospiti e familiari. Cohousing per i senzatetto. È l’impegno delle cooperative venete, ma mancano nuovi lavoratori e tariffe aggiornate
“70 anni dopo. La grande alluvione” è la mostra che racconta il dramma e la ricostruzione di uno dei territori più depressi d’Italia. I profughi furono accolti anche a Padova, per poi fare ritorno nella loro terra
Cristo Re. Dopo il lungo stop, oltre al cinema torna anche la musica con “E qualcosa rimane” nella sala della comunità: quattro appuntamenti da sabato 23 ottobre
Il fenomeno della violenza maschile sulle donne non si ferma davanti a niente: interessa tutte le fasce d’età e tocca le donne in tutti i contesti sociali. Lo dimostrano i dati raccolti ogni anno dal Centro veneto Progetti Donna di Padova e Auser e lo sottolineano il report del progetto “Si-cura. Uscire dalla violenza dopo i 65 anni” pubblicato nel luglio scorso e ora il suo proseguo con “Dalia. Donne anziane libere dalla violenza” finanziato dalla Regione del Veneto
«Non è così facile parlare di Gianni Malatesta, perché tutto si può dire di Gianni, tranne che fosse una persona scontata». Dentro questo pensiero di Alberto Maraggia, presidente del coro Tre Pini, c’è il ritratto del fondatore e direttore per oltre 60 anni del gruppo che ha lasciato la vita terrena, a 95 anni, il 17 settembre scorso.
20 anni di vita. Una comunità familiare e presente, “un villaggio” che dal 2001 ha saputo aprire le braccia per sostenere la vita di ragazzi e nuclei in difficoltà
La “Regina delle Dolomiti” sta perdendo il suo ghiacciaio e la ritirata appare inesorabile. Negli ultimi 70 anni ha perso oltre l’80 per cento del proprio volume passando dai 95 milioni di metri cubi del 1954 ai 14 milioni del 2020 e le misurazioni di fine agosto dicono che rispetto allo scorso anno il fronte del ghiacciaio è arretrato mediamente di altri nove metri.