Eliana Camporese

Eliana Camporese

collaboratrice

Giornalista padovana, laurea in comunicazione, lavoro nell’ambito della sanità. Mi piace ascoltare storie e provare a raccontarle. Mi interesso in particolare di temi spirituali, culturali, sociali, politici e scientifici. Ho esperienza di ufficio stampa e scrittura web/social.

A San Nazario musica per il Mozambico. Venti volontari a Beira dopo il ciclone Idai

Sabato 28 settembre nella chiesa di San Nazario, un concerto dei BlueSingers & Orchestra sarà l’occasione per ricordare quanto successo sei mesi fa in Mozambico, quando un ciclone ha devastato il paese, causando vittime e distruzione. L’Unità Pastorale Medio Brenta si mobilita con una serata culturale che ha l’obiettivo di inviare aiuti concreti a Beira, importante città del paese, dove è presente il vescovo Claudio Dalla Zuanna, nativo della stessa parrocchia di San Nazario. Da mesi alcuni parrocchiani sono volati sul posto per prestare i primi aiuti; il concerto è un’ulteriore momento per non dimenticare le necessità ancora presenti in Africa.

Domenica 8 settembre l’unità pastorale di Arsiè celebra i suoi 25 anni di vita

Non sono pochi 25 anni di cammino insieme! È il traguardo raggiunto dalle comunità che fanno parte dell’unità pastorale di Arsiè che in questi giorni festeggiano l’anniversario con momenti di preghiera comunitaria e passeggiate lungo i percorsi che uniscono le sette parrocchie: Arsiè, Fastro, Mellame, Primolano, Rivai, Rocca e S. Vito. Tra gli appuntamenti, c’è spazio anche per la cultura con una visita domenicale alla città di Vicenza e la partecipazione a un’opera lirica nel teatro olimpico. Tutto nello spirito di condivisione, così come ricorda il parroco, don Alberto Peron: «Mettere l’altro al primo posto perché l’altro sono io: Dio Padre ci ha fatto una famiglia sola, un corpo solo».

Padova-Palermo, gemellaggio ministranti. Parrocchie sorelle

L’amicizia tra la città di Padova e quella di Palermo non si limita a quella ultra trentennale tra le due squadre di calcio ma interessa da oggi anche i ministranti; sono 16 i giovani siciliani che in questi giorni stanno vivendo l’esperienza di campo scuola a Cadoneghe insieme ai loro ‘colleghi’ di San Bonaventura, Sant'Antonino e Sant'Andrea. Quattro giorni di vita comunitaria dal 29 agosto al 1° settembre per pregare insieme, conoscersi, scambiare esperienze, visitare luoghi di fede e non solo. Un gemellaggio quello con la parrocchia Santa Lucia de Marillac, reso possibile grazie a don Emilio Cannata, sacerdote trentenne nativo della comunità palermitana che a Padova studia e presta servizio a San Bonaventura. L’esperienza del campo scuola proseguirà a dicembre quando saranno i ministranti cadoneghesi a trasferirsi in Sicilia per ritrovare gli amici di Santa Lucia.

C’è un piccolo tesoro in chiesa a Calvene: la statua di San Pietro martire attribuita al de’ Fondulis

Marco Scansani, studioso di storia dell’arte alla Normale di Pisa, ha pubblicato una ricerca che attribuisce allo scultore quattrocentesco Giovanni de’ Fondulis una statua custodita nella chiesa di Calvene. Una scoperta considerevole se si pensa che l’artista era molto attivo a Padova nel Quattrocento ma diverse sue opere sono andate perdute. La statua, che rappresenta San Pietro martire, è stata realizzata in terracotta. Una mostra al museo diocesano prevista per il 2020 “Scultura in terracotta a Padova nel Rinascimento. Da Donatello a Riccio” renderà omaggio proprio alle opere create con questo materiale.

Raggi di Sole, la comunità di Conselve frutto della semina di Jean Vanier

Il 7 maggio scorso è scomparso Jean Vanier, teologo e filosofo canadese che ha dedicato la vita alle persone con disabilità mentali. Ha fondato insieme ad altri amici le comunità residenziali L’Arca e i gruppi di incontro Fede e Luce, realtà diffuse in tutto il mondo. Nella diocesi di Padova, a Conselve esiste una comunità di Fede e Luce che riunisce mensilmente persone con disabilità, genitori e amici, una quarantina in tutto. Un frutto concreto e vivo del progetto sognato da Jean Vanier quasi cinquant'anni fa, che spalanca le porte alle persone emarginate trasformando profondamente coloro che le accolgono.

Fellette e Sacro Cuore Comunità in dialogo. L’opuscolo “I gruppi di parrocchie” alla base del cammino

Don Teresio Baù guida due delle quattro parrocchie del comune di Romano d'Ezzelino: SS. Redentore di Fellette e Sacro Cuore. Seguendo le indicazioni della bozza di lavoro diocesana I gruppi di parrocchie, il sacerdote sta lavorando per il dialogo tra le due realtà e perché nascano collaborazioni in ambiti quali scuola, catechismo, attività estive, di carità e iniziative culturali. Un percorso che procede lento ma che può divenire proficuo se, prendendo le distanze dalle frammentazioni territoriali, si guarda al bene comune. 

I profughi di Roana cento anni dopo: la comunità ricorda il ritorno nel giugno 1919 dopo la Grande Guerra

Il 1919 è stato l’anno del rientro dal “profugato” della gente di Roana e l’inizio della ricostruzione dei paesi dell’Altopiano distrutti dalla guerra. Il parroco di allora, don Giovanni Cavalli, rientrato in parrocchia il 1° giugno 1919 si prodigò per la ricostruzione di Roana, della sua chiesa e della Casa di Riposo. Nel centenario di questi fatti, la parrocchia sta restaurando l’esterno della chiesa e prepara per il mese di ottobre alcuni momenti celebrativi.

L’estate? Borgoricco la passa in patronato

“E…state con NOI”: è il titolo della serie di eventi organizzati a Borgoricco dal circolo Noi e dal Centro parrocchiale. Competizioni sportive, giochi, concerti, spettacoli per grandi e piccoli ma anche momenti di aggregazione e riflessione. E, da questa edizione, la manifestazione è plastic free.

Dal 20 al 26 giugno festa nella parrocchia di Santa Maria Assunta, a Rubano. Giorni di gioia, da vivere insieme

È tempo di sagra, dal 20 al 26 giugno, nella parrocchia di Santa Maria Assunta, a Rubano. Il parroco, don Danilo Maria Miotto, a distanza di poco tempo dalle celebrazioni del centenario della fine della prima guerra mondiale, dedica la festa ai giovani soldati morti sul territorio dell’Altopiano. Per non dimenticare che i giorni di serenità oggi, sono possibili anche grazie ai sacrifici umani di ieri. E perché la sagra paesana sia un’opportunità per crescere nella concordia e nella pace.