Papa Francesco si è soffermato sulla questione migratoria nel Mediterraneo in ogni passaggio del recente viaggio a Cipro e in Grecia (2-6 dicembre). Nell’indifferenza si consuma la stessa identità europea
La giornata mondiale del migrante e del rifugiato si celebra domenica 26 settembre in tutte le parrocchie del mondo. Per accogliere chi fugge in cerca di futuro servono il Vangelo e il diritto per proteggere i deboli. Intervista alla prof. Paola Scevi dell’Università di Bergamo
«Qui nacque Nicolò Boccasino Papa Benedetto XI». Su queste parole, incise sulla targa di marmo bianco incastonata sulla facciata della casa più antica del paese di San Vito, alle porte di Valdobbiadene, si sono accapigliati storici ed ecclesiastici, seguiti a ruota da pubblicisti e scrittori di ogni fatta.
La Convenzione di Ginevra del 1951 traccia le forme di protezione legale, assistenza e diritti sociali, che il rifugiato dovrebbe ricevere dagli Stati aderenti alla Convenzione. La foto è di Sophie Onyema, vittima di tratta in Nigeria. “Deportata” attraverso il deserto fino alla Libia, nel 2017 è stata liberata una volta giunta a Lampedusa. Ha ottenuto la protezione internazionale due anni fa, vive a Padova con le sue due bambine.
Nella messa di domenica 23 maggio in Cattedrale, il vescovo Claudio celebra la Festa dei popoli con i rappresentanti di tutte le tutte comunità etniche di religione cattolica che vivono nella Diocesi di Padova
La Corale Santa Cecilia, di San Vito di Valdobbiadene, ad Assisi. Tre giorni culminati con il canto nella Chiesa Superiore della Basilica di San Francesco.
Il neo ministro dell’interno e il grande fenomeno immigrazione. "Cresciuto a pane e proclami, per lungo tempo è stato ingozzato come un tacchino di cose inesistenti, come Padania e ampolle del dio Po"