Diffuso oggi il programma ufficiale del viaggio del Papa in Portogallo, che comprende la Giornata mondiale della Gioventù e la visita al Santuario di Fatima. L’aereo con a bordo Francesco partirà mercoledì 2 agosto, alle 7.50, dall’aeroporto di Fiumicino, per atterrare alle 10 alla Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona. Alle 10.45 la cerimonia di benvenuto all’ingresso principale del “Palácio Nacional de Belém”, seguita mezz’ora dopo dalla visita di cortesia al Presidente della Repubblica, nel “Palácio Nacional de Belém”.
Un libro postumo rivela momenti inediti degli oltre vent'anni trascorsi da Joaquin Navarro Valls accanto a Giovanni Paolo II. Tra le pagine, la strategia comunicativa del direttore della Sala Stampa della Santa Sede
Papa Francesco ha dedicato l'udienza di oggi alla figura di padre Matteo Ricci, il gesuita che ha portato il cristianesimo in Cina. Al termine, un appello a "pregare di più per la cara e martoriata Ucraina" e un auspicio: "suscitare propositi di pace in tutti, anche in coloro che hanno responsabilità politiche"
“Un coerente maestro di responsabilità”, che è l’opposto dell’”egoismo collettivo”. Così il Papa ha definito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la consegna del Premio Paolo VI, conferito al Capo dello Stato dall’Istituto Paolo VI di Brescia. Paolo VI, ha osservato Francesco, “notava che nelle società democratiche non mancano istituzioni, patti e statuti, ma manca tante volte l’osservanza libera ed onesta della legalità» e che lì l’egoismo collettivo insorge”.
“Mi viene da pensare ai bambini soldato, ai bambini vittime di ogni tipo di conflitto che hanno bisogno della vostra amicizia: siate loro vicini, così che non si sentano respinti e stigmatizzati”.
“Essere qui, al termine di quasi due anni di Cammino sinodale, è una grande emozione che ci sintonizza di nuovo con i fratelli e le sorelle e con questa Madre Chiesa che tutti ci accoglie e continua a generarci a figli”.
Papa Francesco ha concluso l'Assemblea della Cei ricevendo in udienza i referenti diocesani del Cammino sinodale italiano. No a "autoreferenzialità" e "neoclericalismo di difesa". Nella Chiesa a volte ci sono "scomunicati a priori". "Prendere sul serio la vulnerabilità" ed "essere una Chiesa inquieta"