Continua il lavoro della Chiesa cattolica in Bosnia ed Erzegovina per cercare di aiutare i giovani, definiti da Papa Francesco "fiori di una primavera" in quanto generazione nata dopo la guerra iniziata 30 anni fa, ad incontrarsi, andare avanti e rompere i pregiudizi che animano il Paese. L'intervista a don Šimo Maršić, responsabile della pastorale giovanile dell'arcidiocesi di Sarajevo e direttore del Centro di Pastorale Giovanile San Giovanni Paolo II, il primo centro giovanile che vuole aiutare le nuove generazioni a creare ponti verso gli altri
La situazione in Ucraina crea immediati parallelismi con la guerra che ha infiammato la Bosnia ed Erzegovina tra il 1992 ed il 1995: "Quando vedo le scene dall’Ucraina mi trovo subito nella città assediata, nella mia città assediata”, la testimonianza di Kanita-Ita Blazević, interprete che per i suoi servigi allo Stato italiano si è meritata anche l’onorificenza di Cavaliere
Quando ormai sono già trascorsi oltre 4 mesi da quel 24 febbraio, data in cui la Russia ha invaso il territorio dell’Ucraina, nessuno sembra in grado di prevedere quanto ancora potrà durare la guerra in atto su quel territorio. Per questo motivo, uno dei rischi è abituarsi al conflitto e non darsi più da fare per offrire un contributo. Il punto della situazione con don Marco Semehen, della basilica di Santa Sofia a Roma, e Ignazio Schintu, direttore operazioni emergenze e soccorsi della Croce rossa italiana
“Il tratto essenziale del Cuore di Cristo è la misericordia, la compassione, la tenerezza. Questo non va dimenticato: lo stile di Dio, già nell’Antico Testamento, è questo. Vicinanza, compassione e tenerezza. Non c’è l’organizzazione, no, vicinanza, compassione, tenerezza. E allora penso che voi siete chiamati a portare questa testimonianza dello ‘stile di Dio’ – vicinanza, compassione, tenerezza – nella vostra missione, là dove siete e dove lo Spirito vi guiderà”.
L’omicidio della piccola Elena nel catanese, confessato dalla madre 23enne Martina Patti che immediatamente aveva cercato di far credere essere un rapimento ritorsivo nei confronti del suo ex compagno, pone degli interrogativi per i quali la psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi, componente dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, offre degli spunti di riflessione.
“È un dovere morale partecipare ai referendum sulla riforma della giustizia e scegliere secondo coscienza ciò che aiuta a rendere la magistratura non una casta ma un servizio da rendere a chi chiede giustizia”.
Undici anni fa moriva, a soli 35 anni, don Franco Marcone. A Giulianova (Te) la sua memoria è viva anche grazie alla casa che la sua famiglia ha donato alla diocesi di Teramo-Atri e dove oggi risiede l'Associazione Dono di Maria, che si occupa dei più poveri e bisognosi
“La nostra preoccupazione, oltre al conflitto in Ucraina, è legata al fatto che si stanno spegnendo i riflettori su altre emergenze”, sono le parole al Sir di Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana, dopo i due naufragi nel Mediterraneo che, nella notte tra il 24 ed il 25, hanno causato quasi 80 morti.
Al civico numero 1 di via Don Verderio, a Cassina De' Pecchi in provincia di Milano, c’è una pizzeria molto particolare nella quale, se si prova a prenotare un posto oggi, si deve aspettare la fine di luglio per potersi sedere a mangiare. Il nome del locale è PizzAut ed il motivo di tutta questa attesa è il posto accogliente, la pizza buona di qualità, un servizio rapido ed attento e, ad aggiungere valore ci sono la dignità, la speranza e la bellezza del lavoro come conquista sociale di libertà. Infatti il locale è gestito da 12 persone, delle quali 10 sono ragazzi autistici, 3 pizzaioli e 7 camerieri.