Erano le 8,45 del 21 aprile 2019, quando improvvisamente un’esplosione interruppe i festeggiamenti per la Pasqua nel santuario di Sant’Antonio a Colombo in Sri Lanka, seguita poi in successione da altre 5 bombe che, prima delle 8,57, colpirono la chiesa di San Sebastiano di Negombo, la chiesa evangelica di Sion a Batticaloa e tre alberghi di lusso di Colombo. 269 i morti, 82 bambini, e quasi doppio il numero dei feriti. Le testimonianze di chi ha vissuto quei momenti e chiede giustizia e verità
A tre anni di distanza, si torna a parlare degli attentati del 21 aprile 2019 in Sri Lanka, quando il giorno di Pasqua 6 attentatori si fecero esplodere con 6 bombe in 2 chiese cattoliche, una chiesa evangelica e 3 alberghi, causando la morte di 269 persone, di cui 82 bambini e 47 turisti stranieri provenienti da 14 paesi diversi.
“Il santo Papa Paolo VI, quando ha istituito per tutta la Chiesa universale la Colletta per la Terra Santa, ha dato ufficialità ad una cosa esistenziale per la vita del cristiano: il legame con il nostro Redentore, con Gesù e con il mistero grandissimo della sua incarnazione”.
“Da PizzAut succedono cose stravaganti”, dichiara Nico Acampora, educatore e fondatore di PizzAut, progetto di Milano con laboratorio di inclusione sociale che prevede la gestione di una pizzeria da parte di ragazzi con autismo formati nelle diverse mansioni.
“In questa tragedia della guerra che sta colpendo l’umanità e ci è molto vicina, anche fisicamente, la Chiesa italiana, la comunità cristiana che è in Italia, si è subito data da fare per poter soccorre le popolazioni che stanno scappando dall’Ucraina”.
A causa dell’emergenza venutasi a creare come conseguenza della guerra in Ucraina, le porte del Centro di cure palliative pediatriche dell’Ospedale Bambino Gesù appena inaugurato a Passoscuro, nel Comune di Fiumicino, si sono aperte per accogliere 5 bambini malati, provenienti dal Paese dell’est Europa invaso dall’esercito della Russia.
Una preghiera per la pace in Ucraina è stata organizzata online sulla piattaforma zoom dal comitato italiano di Insieme per l’Europa, questa sera alle ore 19.
“Dal 2 marzo, ogni giorno le Conferenze episcopali d’Europa si stanno alternando per pregare più insistentemente per chiedere il dono della pace e ricordare le vittime del Covid. Oggi tra l’altro è la giornata internazionale per le vittime del Covid. Celebriamo con questo ricordo, presentando a Dio tutta la nostra umanità. Lo facciamo unendoci con la preghiera che dal mercoledì delle ceneri sta attraversando tutta l’Europa: da paese a paese, da Conferenza episcopale a Conferenza episcopale, da altare ad altare”.
“Sono arrivato qui una settimana prima che scoppiasse la guerra”. Lo racconta Dima, giovane di Kiev, incontrato nel piazzale della basilica minore di Santa Sofia, in via Boccea a Roma, diventato il punto di riferimento di tutta la Capitale per la raccolta di beni di prima necessità, medicinali ed altro ancora, che viene poi spedito in Ucraina attraverso dei camion.