Marco Calvarese

Marco Calvarese

Coronavirus Covid-19: la situazione, gli sviluppi, i desideri, il servizio, il dolore e l’amore di chi opera al Policlinico Gemelli di Roma

All’inizio dell’epidemia di coronavirus Covid-19, il Policlinico Gemelli di Roma ha dovuto gestire immediatamente circa 550 pazienti Covid o sospetti, convertendo dei reparti per gestire i casi da tenere tutti in isolamento. Come Sir abbiamo incontrato le diverse figure che operano nell’ospedale romano, particolarmente specializzate per affrontare un virus con il quale si sta cercando di imparare a convivere, ma che non smette di creare apprensione. Il direttore sanitario Andrea Cambieri, il coordinatore del Columbus Covid 2 Dott. Gennaro De Pascale, la caposala di rianimazione Covid Serena Lochi, l'infermiera del Columbus Covid 2 Vanessa Cinelli, il cappellano del personale don Nunzio Currao e padre Loreto Fioravanti, cappellano dei malati

Coronavirus Covid-19: la Caritas Roma a casa degli anziani. Murdocca “ci si sta rendendo conto di quanto sia difficile vivere soli”

Il servizio Aiuto alla persona è composto da 20 operatori e 60 volontari attivi, ha in carico circa 200 persone divise tra anziani “domiciliare leggero”, con visite una o due volte a settimana, persone isolate socialmente legate al progetto “barbonismo domestico”, 50 persone Hiv positive con servizio assistenza domiciliare sanitaria e il progetto di “segretariato sociale”, attraverso il quale 30 famiglie ogni anno vengono seguite con orientamento territoriale e aiuto immediato con anche l’accesso all’emporio solidale. Nel periodo di emergenza sanitaria sono circa 80 le segnalazioni ricevute che comprendono le persone anziane che non possono uscire per fare la spesa o acquistare dei medicinali, famiglie che dall’oggi al domani si sono trovate in difficoltà a causa della mancanza di una entrata economica e altre situazioni di solitudine e difficoltà in generale

Coronavirus Covid-19: Carlo Olmo. Un filantropo in prima linea per aiutare le persone in questa emergenza

Fin dall’inizio dell’anno un filantropo di Vercelli ha già donato un’ambulanza medicalizzata alla Croce Blu vercellese, 3 ventilatori con monitoraggio respiratorio per la Rianimazione dell’ospedale di Vercelli al quale, in breve, arriveranno anche un ergometro a lettino e una sonda ecografica per il reparto cardiologico. In passato ha acquistato anche un appartamento per i familiari dei bambini in cura nell’ospedale oncologico Regina Margherita di Torino, ha finanziato la realizzazione di un ospedale Wecare ad Aber in Uganda, 2 aule di un asilo in Perù, l’elettrificazione di un villaggio in Vietnam e una biblioteca in Kenya per la fondazione Santina di don Luigi Ginami. Sono solo numeri per Carlo Olmo, titolare di una scuola di arti marziali, per il quale è importante abbracciare i principi fondamentali della vita, “nel mio piccolo ho voluto dare un messaggio di speranza e di forza”

Coronavirus. Morgante (Tv2000-inBluRadio): “Vogliamo garantire il servizio alla Chiesa e all’Italia”

Aumenta la richiesta di informazioni del pubblico costretto in casa per l'epidemia di coronavirus Covid-19, Tv2000 e inBluRadio restano in prima linea per offrire un servizio responsabile e onesto ai telespettatori e ascoltatori. Dati, notizie, intrattenimento ma anche tutto il bene che si sta facendo in questo periodo nel mondo. "C’è veramente una fame di informazione e noi stiamo cercando con tutto l’impegno possibile, con la professionalità, con le competenze, di somministrare questo pane, cercando di dare un’informazione che sia verificata, accurata, credibile", le parfole di Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000-inBluRadio che il Sir ha voluto incontrare

Cultura digitale: il nuovo libro di Padula per “provare a spiegare il cambio di paradigma in corso intorno alle teorie dei media”

Oggi “i media siamo noi”, lo slogan di Massimiliano Padula, docente della Pontificia università lateranense, che ha appena pubblicato la sua quinta monografia dal titolo “Comunica il prossimo tuo – Cultura digitale e prassi pastorale” (ed. Paoline). Un libro scritto per i suoi studenti ma anche per chi si occupa di comunicazione ad ogni livello nella Chiesa, “mi permetterei di consigliarlo a tutti coloro i quali non hanno ancora ben compreso questo cambio di paradigma in corso, questo processo di naturalizzazione della tecnologia”, le parole di Padula che il Sir ha incontrato per parlarci del suo ultimo lavoro, una finestra sulla situazione attuale nella quale sono invisibili i confini tra cosa è mediale e cosa non lo è.

Giorno della memoria: i ricordi dell’artista Kołodziej, il primo prigioniero di Auschwitz

Imprigionato ad Auschwitz il 14 giugno 1940, Marian Kołodziej è sul primo treno che varca i cancelli del lager nazista in Polonia. Una volta liberato dimentica tutto per 50 anni ma un ictus fa tornare tutti i suoi ricordi a galla in un flusso di coscienza che trasferisce in centinaia di disegni. "Portavo una maschera", le sue parole in vita per descrivere quel periodo durante il quale aveva cercato di rimuovere i ricordi e anche quella promessa fatta con i suoi compagni di prigionia, cioè l'impegno a raccontare i fatti vissuti nel caso si fosse salvato. "Ogni segno che faccio con la matita è una preghiera per tutti coloro che se ne sono andati in cenere"