“I temi di questa assemblea per tanti versi sono obbligati. Ce n’è uno che certamente predomina su tutto: la guerra e le sue conseguenze. È evidente che avremo bisogno di confrontarci e condividere preoccupazioni che sono insieme pastorali e istituzionali”.
“Un saluto molto cordiale da Papa Francesco”: queste sono state le prime parole del card. Konrad Krajewski ai tanti bambini che vivono situazioni di marginalità e disagio sociale, di cui molti provenienti dall’Ucraina, radunatisi nel piazzale della basilica di Santa Sofia a Roma, per la festa a loro dedicata “Facciamo pace”, con musica, giochi, maschere, regali, merenda e, soprattutto, tanto divertimento.
Quanti di noi conoscono la storia delle donne che puliscono la nostra casa? Qualcuno ha voluto raccontarla, aprendo uno spunto di riflessione su questo argomento che è al centro del docufilm “La leonas”, il cui titolo non nasconde di cosa si parla: leonesse nella giungla di una città, che in questo caso è Roma, ma potrebbe essere qualsiasi altra
A Roma di cose ne possono capitare moltissime, dal restare ore bloccato con la macchina nel traffico, fino a trovarsi chiuso in una stazione della metropolitana, ma può anche capitare che decidi di andare a guardare tutti i 330 minuti di “Esterno notte” in una domenica di settembre e, tra la prima e la seconda parte, ti capita di farti una chiacchierata con il regista Marco Bellocchio, l’attore Fabrizio Gifuni, lo sceneggiatore Davide Serino ed il produttore Simone Gattoni
Continua il lavoro della Chiesa cattolica in Bosnia ed Erzegovina per cercare di aiutare i giovani, definiti da Papa Francesco "fiori di una primavera" in quanto generazione nata dopo la guerra iniziata 30 anni fa, ad incontrarsi, andare avanti e rompere i pregiudizi che animano il Paese. L'intervista a don Šimo Maršić, responsabile della pastorale giovanile dell'arcidiocesi di Sarajevo e direttore del Centro di Pastorale Giovanile San Giovanni Paolo II, il primo centro giovanile che vuole aiutare le nuove generazioni a creare ponti verso gli altri
La situazione in Ucraina crea immediati parallelismi con la guerra che ha infiammato la Bosnia ed Erzegovina tra il 1992 ed il 1995: "Quando vedo le scene dall’Ucraina mi trovo subito nella città assediata, nella mia città assediata”, la testimonianza di Kanita-Ita Blazević, interprete che per i suoi servigi allo Stato italiano si è meritata anche l’onorificenza di Cavaliere
Quando ormai sono già trascorsi oltre 4 mesi da quel 24 febbraio, data in cui la Russia ha invaso il territorio dell’Ucraina, nessuno sembra in grado di prevedere quanto ancora potrà durare la guerra in atto su quel territorio. Per questo motivo, uno dei rischi è abituarsi al conflitto e non darsi più da fare per offrire un contributo. Il punto della situazione con don Marco Semehen, della basilica di Santa Sofia a Roma, e Ignazio Schintu, direttore operazioni emergenze e soccorsi della Croce rossa italiana
“Il tratto essenziale del Cuore di Cristo è la misericordia, la compassione, la tenerezza. Questo non va dimenticato: lo stile di Dio, già nell’Antico Testamento, è questo. Vicinanza, compassione e tenerezza. Non c’è l’organizzazione, no, vicinanza, compassione, tenerezza. E allora penso che voi siete chiamati a portare questa testimonianza dello ‘stile di Dio’ – vicinanza, compassione, tenerezza – nella vostra missione, là dove siete e dove lo Spirito vi guiderà”.
L’omicidio della piccola Elena nel catanese, confessato dalla madre 23enne Martina Patti che immediatamente aveva cercato di far credere essere un rapimento ritorsivo nei confronti del suo ex compagno, pone degli interrogativi per i quali la psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi, componente dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, offre degli spunti di riflessione.