Visita questa mattina al cantiere della cattedrale di Notre-Dame del Presidente della Repubblica francese. Ad accompagnarlo c’erano anche l’arcivescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit e il rettore della cattedrale mons. Patrick Chauvet. “Il Presidente ha ringraziato l’insieme dei lavoratori che sono impegnati nella ricostruzione e restauro” racconta al Sir mons. Chauvet. “Si è detto molto impressionato dallo stato avanzato dei lavori. Abbiamo parlato anche delle prospettive future: restano ancora tre anni per portare a compimento l’insieme dei lavori”. “La speranza”, è il messaggio che la cattedrale vuole dare oggi ad un’Europa in preda all’epidemia. “È giusto cercare tutti i mezzi per fermare la diffusione del virus”. Ma per vincere veramente questa battaglia, occorre non perdere la speranza”.
“Siamo nella stessa barca e dobbiamo remare insieme nella tempesta di questo tempo”. È l’augurio che mons. Spreafico, presidente della commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, rivolge quest’anno ai musulmani in Italia che da oggi fino al 12 maggio stanno vivendo il mese benedetto del Ramadan. “In modo quasi paradossale, la distanza a cui siamo tenuti, ci ha fatto riscoprire il bisogno della comunità, di essere insieme per rivolgerci all’Onnipotente, ed anche di venire incontro alle numerose richieste di aiuto e sostengo materiale e spirituale”
“La solidarietà è al centro dell’Unione europea e sarà la chiave della ripresa” perché come ha scritto Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, “il mercato da solo non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale”.
La Conferenza dei vescovi di Francia e la Conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia esprimono la “profonda preoccupazione per il rapimento di sette persone ad Haiti” e “chiedono ai rapitori di liberare gli uomini e le donne di pace che hanno rapito e di non aggiungere ulteriore odio dove già esistono povertà e insicurezza”.
Il “grazie” dell’Armenia per le parole pronunciate da Papa Francesco a Pasqua nella Benedizione Urbi et Orbi. E’ mons. Minassian ad esprimerlo a nome delle migliaia di persone che in fuga dal Nagorno-Karabakh, hanno trovato rifugio in Armenia. “La guerra - dice - è l’espressione della debolezza mentale dell’uomo. È il fallimento della comprensione reciproca, la rottura dei canali di dialogo, l’impotenza della diplomazia, la negazione del rispetto del diritto del vicino. È solo nel confronto, pacifico e lontano dagli interessi, che è possibile trovare soluzioni di pace. Il fallimento di questa via conduce inesorabilmente al conflitto armato”
La situazione in Myanmar sta peggiorando di giorno in giorno. Vengono arrestati anche attori e scrittori. I militari fanno irruzioni nelle Chiese cattoliche e negli ospedali gestiti dai religiosi. Si comportano come banditi e la preoccupazione è soprattutto verso i pazienti che hanno bisogno di cure e trattamenti. Le connessioni Internet a fibra sono state interrotte. Situazione critica anche nello Stato del Karen dove a seguito di attacchi aerei e di terra, 20mila persone sono in fuga dalle loro case. L’appello di un sacerdote al Sir: “Se non ci sarà più connessione Internet, sappiate che andrà tutto bene. Non preoccupatevi. Sopravviveremo. Voi però continuate a pregare per noi e ad alzare la voce a nome nostro”
Si è celebrata l’8 aprile e per la prima volta la Giornata mondiale per la prevenzione, la guarigione e la giustizia degli abusi sessuali sui minori. Padre Zollner, membro del Centro per la Protezione dell'Infanzia della Gregoriana e della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, traccia un bilancio dell’impegno che la Chiesa sta portando avanti nel campo della prevenzione e della lotta contro questa piaga. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, una ragazza su quattro e un ragazzo su 13 subiscono abusi sessuali da bambini. “Se questi sono i dati, è chiaro che il problema dell’abuso – dice padre Zollner - riguarda tutti, accade in più settori della vita sociale, dalle religioni, allo sport, nelle scuole e nei movimenti giovanili in tutte le loro espressioni. Ed è un fenomeno che va contrastato insieme. È una battaglia che si può vincere solo facendo rete”.
“In questo momento di tristezza e di perdita, prego per il riposo dell’anima del Principe Filippo, marito fedele e leale di Sua Maestà la Regina. Prego per la Regina e tutta la famiglia reale”.
Forti piogge e tempeste di vento, inondazioni improvvise e smottamenti. Il ciclone tropicale “Serodja” ha travolto l’Indonesia e il Timor Est nei giorni 4 e 5 aprile.