Vescovi francesi preoccupati per la situazione nel Paese dopo le elezioni europee che con il boom dell’estrema destra guidata da Marine Le Pen, hanno spinto il presidente Emmanuel Macron a sciogliere il Parlamento e andare al voto anticipato.
“Come Presidente della Comece, voglio incoraggiare ancora una volta tutti i cittadini europei, soprattutto i cattolici, a votare alle prossime elezioni europee e a farlo in modo responsabile, scegliendo candidati e partiti che continuino a costruire un’Europa migliore per tutti, un’Unione europea di valori condivisi e genuini, che promuova la pace, sia all’interno del nostro continente che oltre, la giustizia, i diritti umani, la democrazia, la solidarietà e la cura della nostra casa comune”.
400 persone di tutte le religioni. Ebrei, musulmani, sikh, baha’i, rappresentanti delle religioni tradizionali africane. Di circa 40 nazioni del mondo. Si sono dati appuntamento a Castel Gandolfo e poi dopo l’udienza in Vaticano con Papa Francesco, si sono messi in pellegrinaggio verso Assisi, la città di Francesco, l’apostolo della pace e dell'ecologia integrale. “Ci siamo ritrovati qui dopo tanti anni dall'ultimo incontro – racconta al Sir Antonio Salimbeni - e l’esperienza che stiamo facendo è incredibile, di famiglia e di presenza del divino”. “One human family”, è il titolo che i promotori hanno voluto dare al convegno.
Dopo l'apertura del presidente francese Emmanuel Macron, altri Paesi europei stanno dando il via libera in queste ore all'uso delle armi occidentali contro obiettivi strategici sul suolo russo. Anche il presidente americano Joe Biden starebbe valutando la revoca dei limiti imposti a Kiev sull'uso del materiale bellico inviato. Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana pace e disarmo: “Se si punta tutto su un'escalation e su un rafforzamento dello scontro, è chiaro che si attutiscono gli spazi per altre strade”
“La montagna è venuta giù alle 3 di notte per conto suo. Come succede ovunque nel mondo. Nessuno può farci niente. Nessun segnale premonitore”. È padre Giorgio Licini, missionario del Pime e segretario generale della Conferenza episcopale della Papua Nuova Guinea a raccontare al Sir la catastrofe che nella notte tra il 23 e il 24 maggio ha investito la provincia di Enga dove una frana ha colpito decine di abitazioni e alcuni villaggi provocando finora – secondo le previsioni delle Nazioni Unite – 2 mila morti, rimasti sepolti sotto la terra. Intanto è partita la macchina della solidarietà e si è mobilitata anche Caritas Australia
È il vescovo greco-cattolico Vasyl Tuchapets, esarca di Kharkiv, ad annunciare in un comunicato che nell’attacco russo del 25 maggio all'ipermercato "Epicentr" hanno perso la vita anche Iryna e sua figlia Maria, 12 anni. Erano parrocchiane della Cattedrale di San Nicola Taumaturgo a Kharkiv. La città ha indetto per oggi, 27 maggio, una giornata di lutto cittadino
Farian Sabahi, giornalista e scrittrice di origine iraniana, parla delle prospettive possibili che si aprono all’indomani dell’incidente in elicottero nel quale ha perso la vita anche il Presidente della Repubblica islamica Ebrahim Raisi: “La partita si gioca esclusivamente tra i ranghi dei conservatori e degli ultraconservatori. In ogni caso, per ora a decidere è sempre e soltanto il leader supremo Ali Khamenei: è lui che ha l’ultima parola su tutto, compresi la politica estera e il nucleare”
“L'isola più vicina al paradiso è diventata l'isola più vicina all'inferno”. Un disperato appello di pace è stato lanciato ieri dalle Chiese cristiane della Nuova Caledonia ed è stato letto dall’arcivescovo cattolico di Nouméa, mons. Michel-Marie Calvet, nella messa di Pentecoste per chiedere la fine delle violenze mentre le strade sono ancora disseminate di detriti e veicoli blindati pattugliano la città. Da giorni le chiese sono state chiuse per ragioni di sicurezza