“L’importanza di questo incontro emerge chiaro nelle parole stesse pronunciate oggi dal Papa, cioè il fratello è fratello e quindi tra fratelli è importante incontrarsi per tenere vivo un dialogo. Penso che nasca da qui l’importanza del prossimo incontro tra il Papa e il Patriarca”.
“A noi, come Chiesa, non è richiesto lo spirito della conquista e della vittoria, la magnificenza dei grandi numeri, lo splendore mondano. Tutto ciò è pericoloso. È la tentazione del trionfalismo. A noi è chiesto di prendere spunto dal granello di senape, che è infimo, ma umilmente e lentamente cresce”.
“Oggi erano seduti tutti in prima fila alla preghiera ecumenica con Papa Francesco. Erano felicissimi. Ma hanno alle spalle storie di viaggi disperati, lacrime e separazioni di affetti familiari inimmaginabili”.
“Fili spinati per non lasciare entrare il rifugiato. Quello che viene a chiedere libertà, pane, aiuto, fratellanza, gioia e che sta fuggendo dall’odio si trova davanti un odio chiamato filo spinato. Che il Signore risvegli la coscienza di tutti noi davanti a queste cose. Non possiamo tacere e guardare dall’altra parte in questa cultura dell’indifferenza”.
“Escalation della guerra ibrida” e dispiegamento di “truppe militari russe senza precedenti intorno ai nostri confini”. A lanciare l’allarme ed esprimere preoccupazione per questa “nuova minaccia” sono i vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina che in un appello diffuso oggi dal loro Sinodo chiedono ai fedeli di “continuare digiuno e preghiera per sostenere spiritualmente la nazione”.
La Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) “accoglie con favore” il ritiro delle linee guida interne della Commissione europea sulla comunicazione inclusiva ma sulla parte relativa soprattutto al Natale, il presidente dei vescovi Ue, card. Jean-Claude Hollerich, avverte: “Il prezioso principio dell’inclusione non dovrebbe causare l’effetto opposto dell’esclusione”.
“La voce del Papa è importante ma è importante ora che le sue parole arrivino ai governanti”. Raggiunto telefonicamente dal Sir, così don Andrei Aniskevich, direttore di Caritas Bielorussia, commenta le parole pronunciate da Papa Francesco sui migranti e soprattutto l’appello “accorato” lanciato dal Santo Padre “a coloro che possono contribuire alla risoluzione di questi problemi, in particolare alle autorità civili e militari, affinché la comprensione e il dialogo prevalgano finalmente su ogni tipo di strumentalizzazione e orientino le volontà e gli sforzi verso soluzioni che rispettino l’umanità di queste persone”.
Valico di confine di Kuznica-Bruzgi, tra Bielorussia e Polonia. Per proteggere le persone dal freddo invernale, il governo ha predisposto per l’accoglienza dei centri logistici, sistemando dei magazzini che si trovano a pochi chilometri dal confine. Sono ospitati in questi centri soprattutto donne e bambini. “Fuori”, invece, tra chi ancora tenta di superare a tutti il confine per entrare in Polonia, si continua a morire, per assideramento e stremo. Non ci sono cifre esatte sulle vittime. Purtroppo, a questa situazione, incombe anche lo spettro del Covid con i primi malati. Il nunzio apostolico di Bielorussia al Sir: "Rispettare la dignità di ogni persona e salvare la vita umana devono essere gli imperativi, al di là di ogni considerazione e schieramento politico. Per questo abbiamo invitato le autorità di tutti i Paesi interessati ad agire con decisione e rapidità per trovare soluzioni almeno temporanee”.