100 giovani delegati delle Conferenze episcopali di tutta l’Unione europea si sono dati appuntamento a giugno per una “Youth Convention on the Future of Europe”. È stato redatto un Report finale che è stato consegnato alle istituzioni europee attraverso la piattaforma digitale che la Conferenza sul futuro dell’Europa mette a disposizione e presentato ai vescovi dell’Ue riuniti a Bruxelles in plenaria. Emilio Dogliani, responsabile per le politiche giovanili della Comece, insieme a Alix de Wasseige: “C’è una richiesta molto forte da parte dei giovani di un’Unione europea che promuova i valori di solidarietà, fratellanza, rispetto reciproco. Un’Unione europea che si impegni concretamente per la sostenibilità e che non lasci indietro nessuno. Possiamo definirli valori cristiani. Li proponiamo come valori per un nuovo umanesimo in Europa”
Intervista all’ambasciatore della Repubblica di Corea presso la Santa Sede, Kyu Ho Choo: “Dopo la guerra di Corea, si stima che dieci milioni di persone siano state separate dai membri della famiglia, senza possibilità di trovarsi o comunicare tra loro”. “La divisione è una tragedia straziante”. “Papa Francesco ha viaggiato in molte parti del mondo afflitte da conflitti e violenze ed è stato un importante messaggero di riconciliazione e pace. Una visita del Papa in Corea del Nord sarebbe una benedizione per la pace e la riconciliazione nella penisola coreana”
“Viviamo come se fossimo noi i padroni di questa terra e non riusciamo a capire i limiti del nostro stile di vita. Facciamo parte di quelle economie che approfittano degli altri continenti per arricchirsi. Abbiamo una responsabilità chiara. Ma abbiamo anche i mezzi per fare qualcosa”. In un’intervista il presidente della Comece, card. Jean-Claude Hollerich, spiega al Sir le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere una lettera a tutti i leader delle istituzioni europee che parteciperanno alla prossima Conferenza Onu sul clima, Cop26. “Abbiamo soltanto un pianeta. Se lo distruggiamo, non esistono pianeti B”
Viaggio del Patriarca ecumenico Bartolomeo negli Stati Uniti. Dal 23 ottobre al 3 novembre, 12 giorni e un’agenda fitta di incontri e ricevimenti in suo onore. Libertà religiosa, la speranza di una maggiore giustizia ambientale in vista della Conferenza Onu sul clima, l’accesso universale ai vaccini anti Covid-19, la difficile situazione dei cristiani in Medio Oriente e Nord Africa ma anche i delicatissimi rapporti con le autorità turche. Questi i temi al centro degli incontri con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il segretario di Stato Antony Blinken, l’ambasciatore di Turchia, Hasan Murat Mercan e i membri del Consiglio nazionale delle Chiese
“Siamo addolorati per Osman Kavala e per la sua situazione e siamo totalmente solidali con lui. Ma vorrei dire che non è l’unica persona che si trova in questa situazione. Tantissime persone, migliaia di persone si trovano in carcere per gli stessi motivi. Ci sono giudici della Corte Costituzionale, professori, giornalisti. Addirittura, il capo di un partito che ha ottenuto 6milioni di voti. Direi quindi che questa solidarietà va assolutamente allargata a tutte le persone vittime del non rispetto dei diritti umani”.
Ieri a Loikaw, nello Stato di Kayah, ad appena 7 chilometri dal centro diocesano, sono state sequestrate due auto fuoristrada e sono stati catturati 7 membri del personale della Caritas Loikaw.
Il 16 ottobre del 1943, Roma scrisse una delle pagine più tristi della sua storia. La deportazione degli ebrei che dalla stazione Tiburtina arrivarono al campo di concentramento di Auschwitz in territorio polacco. Partirono in 1.024 persone. Tornarono in 15. In quella storia c’era anche la famiglia di Attilio Lattes che riuscì a salvarsi nascondendosi sotto le fogne della città. Ci furono i “mostri” ma anche tante persone che in quella oscurità, li aiutarono a fuggire e a nascondersi. Oggi confida: “Non bisogna essere eroi per essere giusti. C’è bisogno di umanità”
Shock e dolore. Anche i rappresentanti delle Chiese cristiane in Inghilterra si stringono a tutto il Paese in lutto oggi per la morte del deputato della maggioranza Tory, il 69enne David Amess, dopo essere stato aggredito da uno sconosciuto e accoltellato ripetutamente durante una riunione nell’Essex, a sud dell’Inghilterra.
“L’Europa ascolti il grido dei poveri e non lasci indietro nessuno”. È l’appello lanciato dai vescovi dell’Unione europea nella Dichiarazione pubblicata oggi dal titolo “Listen to the cry of the Poor in the context of the Covid-19 pandemic and its recovery” (“Ascoltare il grido dei poveri nel contesto della pandemia di Covid-19 e della sua ripresa”).