Reportage dalla serre del ragusano, la cosiddetta "fascia trasformata", dove vivono 15.000 lavoratori tunisini, spesso in condizioni di isolamento e degrado. In dieci anni la Caritas diocesana di Ragusa e altre realtà del privato sociale sono riuscite a far uscire la zona dall'invisibilità, scolarizzare i bambini, animare il territorio e aiutare le famiglie a trovare abitazioni migliori. Anche se l'ultimo Decreto flussi sta portando situazioni inedite di sfruttamento
Nelle stesse ore in cui nel Mare Jonio vicino Roccella Jonica (Reggio Calabria) e al largo delle coste di Lampedusa inizia la tragica conta dei morti dei naufragi di due imbarcazioni partite rispettivamente da Turchia e Libia, si è in attesa di iniziare stasera a Modica (Ragusa) l’itinerario siciliano nell’ambito del gemellaggio tra la delegazione regionale delle Caritas siciliane e una delegazione di Caritas Tunisia guidata dall’arcivescovo emerito di Tunisi, mons. Ilario Antoniazzi.
Va avanti senza tregua da 14 mesi il conflitto in Sudan che contrappone l'esercito regolare Saf alle Rsf. Una guerra particolarmente cruenta che ha sconfinato nella pulizia etnica nel West Darfur, come documentano i report delle organizzazioni per i diritti umani. Non ci sono stime ufficiali ma solo in quelle zone si calcolano tra le 10.000 e le 15.000 vittime civili. Oltre 8 milioni gli sfollati interni, altri 500.000 si sono rifugiati in Ciad e 600.000 in Sud Sudan. Sono ben 25 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, ma in alcune aree del Paese ci sono blocchi agli aiuti. Parla al Sir Vittorio Oppizzi, responsabile dei programmi in Sudan di Medici senza frontiere. Anche i loro ospedali sono stati attaccati. Msf chiede a tutte le parti in conflitto “la protezione dei civili, delle infrastrutture civili e del personale sanitario". E alle Nazioni Unite di intercedere “per far sì che le parti rispettino gli obblighi del diritto umanitario internazionale e i donatori internazionali aumentino i finanziamenti per la risposta umanitaria in Sudan".
È stato presentato il 3 giugno a Buenos Aires il rapporto di Caritas argentina e Osservatorio argentino del debito sociale (Odsa-Uca) dell'Università cattolica argentina sulla povertà in Argentina, in vista della Colletta annuale della Caritas che si svolgerà sabato 8 e domenica 9 giugno. Il 10% della popolazione argentina (su un totale di 46,3 milioni di abitanti) sperimenta la fame frequentemente. Nel primo trimestre del 2024 la povertà ha riguardato il 50% della popolazione mentre la povertà estrema raggiunge il 18%. Inoltre il 32% dei lavoratori regolarmente occupati è nella categoria dei “working poor”, un dato che sale addirittura al 50 e 60% per chi lavora nell’economia informale
Nel Bilancio sociale 2023 di Caritas italiana, presentato oggi a Roma, sono messi in evidenza gli aspetti qualitativi dell'animazione della carità nelle diocesi e parrocchie italiane durante tutto il 2023. Un impegno economico pari a 58 milioni di euro nel 2023, di cui il 76,6% impiegato in Italia e il 23,4 all'estero. Somme provenienti dall'8 per mille, da collette nazionali, grandi e piccoli donatori. In Italia sono presenti 6.780 servizi Caritas e 3.636 centri d'ascolto. In un anno sono state accompagnate 270.000 persone, con oltre 84mila volontari
La Caritas di Noto porta avanti dal 2010 il progetto educativo "Crisci Ranni" (ispirato ad un antico rito collettivo siciliano), coinvolgendo le scuole e centinaia di bambini, adolescenti e giovani durante tutto l'anno. Il cuore dell'iniziativa è il Grest che si svolge ogni estate a Modica nel parco pubblico "Crisci Ranni" recuperato al degrado. Esperienze simili sono state aperte a Ispica, Scicli, Noto, Avola. Quest'anno al Grest parteciperanno dal 20 giugno al 3 agosto tra i 200 e i 250 ragazzi, con un centinaio di giovani educatori. L'integrazione di minori stranieri è un focus importante. Un caso esemplare in cui la Chiesa siciliana traina con le sue buone prassi.
“New York - Tirana Bagels” è una impresa sociale di Tirana dove lavorano una decina di donne sopravvissute alla tratta di persone. È sostenuta da finanziatori americani e supportata da organizzazioni albanesi che aderiscono alla rete delle religiose anti-tratta Talitha Kum. Ce ne parla Anxhela Bruci, che da bambina ha sperimentato in Grecia la dura vita dei migranti ed è stata testimone del lavoro forzato dei genitori. Ora è impegnata in prima persona nella lotta alla tratta tra le Youth Ambassador di Talitha Kum.