“Tutte le parti devono garantire che il passaggio sia organizzato in modo effettivamente sicuro”. Così Carlotta Sami, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unchr) commenta al Sir la tregua momentanea concessa dalla Russia in Ucraina per l’apertura di sei corridoi umanitari, indirizzati solo verso la Russia e la Bielorussia. Il governo di Kiev però li rifiuta, considerando la proposta “completamente immorale”.
“A Kiev e Kharkiv anche i vescovi fanno i volontari e distribuiscono cibo alla popolazione: proseguiamo tutte le attività lavorando dai rifugi anti-aerei e cercando luoghi sicuri, nonostante a Kharkiv anche la curia e gli uffici della Caritas siano dati distrutti da un razzo”.
Stanno aumentando negli ultimi mesi le vittime civili del conflitto nello Yemen, che da 7 anni oppone le milizie Houthi filoiraniane alla Coalizione governativa guidata dall'Arabia Saudita. I contendenti di entrambe le parti non risparmiano bambini, scuole, ospedali, mercati, prigioni. Un Paese al collasso, dove è in corso la più grave crisi umanitaria al mondo, con 20 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti e 4 milioni di sfollati. A marzo si rischia che 8 milioni di persone rimangano senza cibo perché non è stato deciso il rifinanziamento degli aiuti internazionali
“Siamo gravemente preoccupati per il rapido peggioramento della situazione e per l’azione militare in corso in Ucraina. Le conseguenze umanitarie sulle popolazioni civili saranno devastanti: in guerra, non ci sono vincitori ma solo innumerevoli vite a rischio”.
A causa dell’aggravarsi della situazione nell’Ucraina orientale, la Caritas locale sta mobilitando tutte le forze e le risorse disponibili per prepararsi a portare aiuti umanitari alla popolazione.
È il sud del Malawi l’area più colpita dalla tempesta tropicale Ana, dove è tutto da ricostruire dopo che i venti e le inondazioni improvvise hanno spazzato via le strade, danneggiato gli alimentatori e lasciato circa 32.000 famiglie senza riparo.
Si celebra oggi l'ottava Giornata mondiale di preghiera contro la tratta indetta da Papa Francesco nel 2005. Ad occuparsi del coordinamento è la rete delle religiose anti-tratta Thalitha kum, che ha organizzato una serie di eventi. L'appuntamento principale è una maratona on line con collegamenti da tutti i continenti. Una testimonianza dalla struttura di accoglienza "Casa Bakhita" della Caritas di Gaeta
"Mi auguro che la comunità internazionale faccia in modo che i problemi politici non siano di intralcio alla necessità di aiutare la popolazione”: a parlare al Sir è Silvia Barlocco, Grant manager dell'ospedale di Emergency a Kabul. Lo scenario è inquietante: 24,4 milioni di persone, più della metà della popolazione afgana, avrà bisogno di aiuti nel 2022. Due bambini su tre sono a rischio malnutrizione grave
Tre migranti sono stati trovati privi di vita sull’imbarcazione in avaria, altri quattro sono morti durante il trasporto verso l’isola, probabilmente per ipotermia. Il barcone, con circa 280 persone a bordo si trovava a circa 20 miglia a sud di Lampedusa. Parla al Sir don Carmelo Rizzo, parroco di Lampedusa da quattro mesi