Nei primi 2 anni di pandemia i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, passati da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 15.000 dollari al secondo, 1,3 miliardi di dollari al giorno.
“Gli indicatori di Oxfam sono un pugno allo stomaco. L’era che stiamo vivendo è quella a più alto tasso di disuguaglianza nella storia dell’umanità. È un trend già in atto da alcuni anni che ora si è rafforzato. Stiamo arrivando a degli assurdi ingiustificabili. I 10 super-ricchi non sanno nemmeno come spendere tutti questi soldi, mentre il lato basso della forbice peggiora sempre di più, con fame e povertà assoluta in aumento in tutto il mondo. Di fatto non c’è una volontà politica di combattere le disuguaglianze”.
Sono tante le preoccupazioni di alcuni missionari che vivono a Beira e Nacala, in Mozambico e a Cape Town in Sudafrica: la pace che non è solo assenza di guerra ma opportunità di lavoro e educazione, la cura dei migranti e dei rifugiati, la libertà da forme di sfruttamento neocoloniale sulle risorse minerarie e altre materie prime, che in queste zone abbondano. Gli auspici per il nuovo anno
“In Sud Sudan il Natale è la festa per eccellenza poiché viene anche dopo la mietitura in un tempo di relativa prosperità. La popolazione si raduna, senza distinzione di credo o classe sociale, per celebrare la vita. E la comunità ne esce vivificata, rinsaldata e, in qualche misura, anche rinata. È bello allora celebrare la vita di Gesù e, in Lui, la nascita di una nuova umanità”.
L'ultimo episodio di cronaca è l'esplosione di una autobotte di carburante a Cap-haitien che ha provocato oltre 60 morti, tra cui molti bambini. Ma le tragedie sono infinite ad Haiti, tra cui rapimenti di adulti e adolescenti, violenza, mancanza di benzina, acqua, gas, energia elettrica, ospedali chiusi, scuole aperte a singhiozzo, povertà estrema, corruzione e traffici di droga. La testimonianza al Sir di suor Marcella Catozzo: da 17 anni gestisce un orfanotrofio e una scuola materna nella pericolosa bidonville di Waf Jeremie a Port-au-Prince
È stato presentato oggi a Roma il Report 2021 sul diritto d'asilo della Fondazione Migrantes. Nel 2020 sono riuscite a presentare domanda d’asilo in Italia appena 26.963 persone, con un crollo del 38% rispetto all’anno precedente. Fra gennaio e gli ultimi giorni di agosto, il 2021 ha registrato circa 30.500 richiedenti protezione, + 93% rispetto allo stesso periodo del 2020. Alla fine del 2020 vivevano in Italia 128 mila rifugiati in senso ampio, cioè beneficiari di uno status di protezione: poco più di 2 rifugiati ogni 1.000 abitanti
“La nostra città ha lasciato ai margini per troppi anni i problemi delle persone senza fissa dimora: è una ipocrisia parlare solo in questo periodo di emergenza freddo. Se vogliamo essere onesti bisogna affrontare la situazione in maniera più ampia, con politiche pubbliche. Il volontariato non basta”.
Viene presentato oggi a Roma il Report "Falsi equilibri" sulle disuguaglianze e i conflitti dimenticati nel mondo, curato da Caritas italiana in collaborazione con Avvenire, Famiglia Cristiana e Ministero dell’Istruzione
Il Papa si recherà nell'isola di Lesbo domenica 5 dicembre - nell'ambito della visita apostolica a Cipro e in Grecia dal 2 al 6 dicembre - per incontrare una cinquantina di richiedenti asilo, in maggioranza africani e afgani cattolici, accolti nel campo profughi di Mavrovouni (meglio conosciuto come Kara Tepe), nato dopo gli incendi e lo smantellamento del famigerato campo di Mòria. Sarà un incontro breve, di circa un'ora, con le testimonianze dei migranti e la presenza dei rappresentanti della parrocchia di Mitilene, impegnati nelle attività di sostegno e solidarietà. Il racconto di Monica Attias, della Comunità di Sant'Egidio, che auspica sempre più trasferimenti dai sovraffollati campi in Grecia verso l'Ue. E maggiore integrazione nella società greca