"Gridano le persone in fuga ammassate sulle navi, in cerca di speranza, non sapendo quali porti potranno accoglierli, nell'Europa che però apre i porti alle imbarcazioni che devono caricare sofisticati e costosi armamenti, capaci di produrre devastazioni che non risparmiano nemmeno i bambini": lo ha detto Papa Francesco. Dopo il caso della nave saudita Bahri Yanbuc, destinata al trasporto di armi a rischio di essere impiegate nel conflitto in Yemen, una rete di organizzazioni della società civile, tra cui Archivio Disarmo, sta monitorando il fenomeno in Italia
La Chiesa cattolica sta preparando, insieme ai leader delle Chiese cristiane del Sudan, una lettera da indirizzare al Consiglio militare e a chi rappresenta le proteste di piazza per chiedere la pace. A parlare al Sir è mons. Michael Didi Adgum Mangoria, arcivescovo di Khartoum, descrivendo un clima di tensione ancora alto in città. I negozi sono chiusi e la gente non riesce a trovare cibo, molte strade sono interrotte
L'esposto contro l'Ue alla Corte penale internazionale per i morti in mare e i respingimenti verso la Libia è "un fatto gigantesco": se l'inchiesta venisse aperta costituirebbe "un precedente unico". E' il commento al Sir di Dario Belluccio, avvocato, membro del consiglio direttivo dell'Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione): "C'è una questione che emerge pochissimo ed invece è fondamentale: quella della responsabilità di uno Stato per i crimini commessi da un altro Stato"
Dal monastero del Carmelo a Bangui, padre Federico Trinchero, da dieci anni missionario nella Repubblica Centrafricana, descrive una situazione ancora difficile, nonostante gli otto accordi di pace, l'ultimo a Khartoum lo scorso febbraio: "Il 75% del Paese è sotto il controllo di gruppi armati" e continuano i massacri di civili, le rappresaglie, gli assassini di preti e suore. Nei 130 ettari di terreno agricolo del monastero anche un progetto dell'8 per mille della Cei e uno della Fao
E' stato siglata oggi a Roma una nuova alleanza tra aziende profit e organizzazioni no profit per produrre e distribuire conserve di pomodori provenienti da una filiera agro-alimentare etica e solidale.
"Munting tahanan", che nella lingua delle Filippine significa "piccola casa", è dal 1996 uno dei primi asili nido interculturali della capitale. Accoglie 40 bimbi da 0 a 3 anni di diverse nazionalità ma rischia di chiudere perché il 31 maggio scade il contratto stipulato con il Comune di Roma. Nel frattempo non sono usciti altri bandi ed educatrici e famiglie stanno lanciando un SOS per salvarlo. Dopo una prima richiesta a gennaio rimasta senza risposta, in questi giorni è stata inviata una nuova lettera all'assessorato competente per chiedere almeno una proroga fino al 31 luglio. Anche altri asili nido della capitale si trovano nella stessa situazione, e stanno pensando di unire le forze per affrontare l’emergenza
Sono stati sgomberati dall'amministrazione comunale di Giugliano senza che sia stata offerta loro una soluzione abitativa alternativa. "Dopo Torre Maura e Casal Bruciato è un altro focolaio d'odio contro i rom". La denuncia dell'Associazione 21 luglio e di padre Alex Zanotelli: "Stiamo trattando questa gente peggio degli animali, è molto peggio delle baraccopoli africane. Non possiamo assolutamente accettarlo". Appello alle istituzioni locali e nazionali
Il Santo Padre ha accolto una folta rappresentanza del popolo Rom e Sinti, ascoltando la testimonianza dello “zingaro diventato prete” e di tre mamme, che denunciano: "Profonda preoccupazione per crescente violenza verso le nostre comunità". Il Papa: “Cittadini di seconda classe quelli che scartano la gente”
Dopo gli attentati di Pasqua in Sri Lanka è probabile che la settimana prossima si potranno di nuovo celebrare le messe nelle chiese, mentre le scuole cattoliche sono ancora chiuse. La comunità cattolica sta cominciando a curare le ferite ma serpeggia la paura. Nell’arcidiocesi di Colombo è stato istituito un servizio che seguirà le famiglie delle vittime e delle persone ferite, con centinaia di sacerdoti, suore e volontari coinvolti. Nelle diocesi di Colombo, Batticaloa, Kurunegala, Kandy, Mannar e Jaffna sono stati convocati con urgenza meeting interreligiosi per prevenire possibili violenze. Ce ne parla Beppe Pedron, operatore di Caritas italiana che vive da 13 anni a Negombo con la famiglia