«Sono cresciuto a Venezia, nel centro storico, Dorsoduro, vicino alla basilica di Santa Maria della Salute. Anni Ottanta, allora una città ideale per un bambino, tanti pericoli – le macchine per esempio – naturalmente non esistevano, poca criminalità e via a giocare, per calli e campielli. Ricordo che facevamo pure calcio tennis, la “rete” era proprio uno stretto canale, io da una parte delle fondamenta, il mio amico dall’altra e quando la palla finiva in acqua, giù in barca a riprenderla ed è capitato non poche volte che ci finivamo noi dentro l’acqua, però non era alta. Una Venezia quella con una popolazione maggiore di adesso, ora che c’è un numero spropositato di gente che invece la usa e la spreca».
Michele Agostinetto, 44 anni di Valdobbiadene, nell’estate 2020, in piena pandemia, ha iniziato a star male, scoprendo successivamente di avere la sclerosi multipla. Nell’aprile 2021 ha lanciato le stampelle e si è ripreso la vita. «Per poter camminare dobbiamo prima alzarci» si è detto. E così è stato: il 1° maggio è partito in un’avventura lunga 2 mila chilometri e 87 tappe, dal Veneto a Santa Maria di Leuca, in Puglia, regione “materna”.
Campionato di Seconda categoria, girone L, tutte squadre padovane, tranne i vicentini del Grumolo. Lì davanti in classifica un “testa a testa” tra Real Tremignon, 57 punti, e l’Usma Caselle a quota 56, col Real Terme che magari ancora un po’ poteva sperarci, ma la sconfitta in casa col Pernumia, giusto il 1° maggio scorso, ha chiuso matematicamente il discorso pure per loro. In fondo alla classifica c’è invece il San Giuseppe Abano e in effetti più in fondo di così proprio non si può, dato che i punti in classifica sono zero. Sì, zero: su 24 partite fin qui giocate ne hanno perse appunto 24. Solo cinque i gol fatti e 79 quelli subiti.
René De Silvestro Nelle recenti Paralimpiadi invernali a Pechino, lo sciatore ha conquistato due medaglie, argento e bronzo, ed è stato scelto come portabandiera nella cerimonia finale
Rossano Galtarossa, oggi direttore della Canottieri Padova, racconta con limpidezza quanto il canottaggio sia stato importante nella sua vita, non solo per i risultati raggiunti fino all’oro olimpico, ma soprattutto per avergli dato la consapevolezza di cosa conti veramente
«Un po’ di numeri? Dieci le formazioni del settore giovanile, dai ragazzini del 2013 sino alla Primavera, quest’anno formata da 2003 e 2004: un totale di 230 ragazzi. Poi c’è l’Academy, la scuola calcio insomma, e anche qui siamo a 230 unità, iniziando dalla classe dei 2014. Ogni squadra col suo staff naturalmente il che significa un paio di allenatori per i gruppi dei più piccoli, salendo a tre a partire dall’Under 15, mentre sono in quattro in Primavera, tipo insomma prima squadra. Intendo un allenatore, un secondo, un preparatore dei portieri e un preparatore atletico. Per l’attività di base, le prime tre annate, sino ai 2010, il responsabile è Alberto Piva; la fascia intermedia (Under 13, 14 e 15) è curata da Ottorino Cavinato, mentre Under 16, 17 e Primavera le seguo più io direttamente».
La schermitrice olimpica Francesca Bortolozzi oggi è maestra della storica As Comini 1885 Padova scherma dove ogni giorno incontra ragazze e ragazzi che, grazie allo sport, hanno l’opportunità di diventare più forti e motivati