Ci si raccoglie in preghiera in ogni angolo del mondo affinché lo Spirito sostenga Jorge Mario Bergoglio. Testimonianze commoventi dai missionari giungono dal Centrafrica, dalla Guinea Bissau e dai Paesi del nord Europa
Nella preghiera Dio ci rivela nel profondo il desiderio di stabilire la relazione con ciascuno di noi per amarci nella gratuità, al di là delle nostre fragilità
"Non possiamo attenderci in futuro risposte esaustive né dalla forza del diritto né dal diritto della forza, eppure siamo chiamati come credenti a non perdere la speranza". "Per chi ha una fede nell’umanità questa è l’ora del coraggio dei gesti forti, non solo delle buone parole". Così il nunzio di Kyiv, mons. Visvaldas Kulbokas e Angelo Moretti, del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, presentano la manifestazione di solidarietà e di preghiera in Ucraina, nel segno dell’anno giubilare, intitolata “In pellegrinaggio di pace per l’Ucraina” a fine agosto, per chiedere insieme la cessazione dell’aggressione ed una pace giusta e duratura.
“La povertà non è solo una statistica, e se fosse solo una questione di numeri e proiezioni dovremmo leggere la diagnosi. La povertà non nasce dal caso, viene da alcune scelte. È una cartina di tornasole della nostra società”.
“La Caritas a volte è conosciuta solo come quella realtà che fa assistenza ai poveri, ma in realtà tende alla promozione della persona umana. Vogliamo che ogni persona possa avere la possibilità di realizzare i propri sogni e provvedere ai propri bisogni”.
La preghiera che si eleva a Dio, Padre buono, perché gli doni ancora salute, certo è consapevole dei limiti imposti dalla natura ad ogni creatura; ma si affida alla speranza che Francesco possa continuare nel suo ministero petrino per il bene della Chiesa e dell'umanità. Fino a quando il Signore vorrà, come diciamo anche per i nostri cari dai quali fatichiamo a distaccarci nell'ora più cruciale, pensando sì anche al valore infinito della vita eterna, ma confidando di poter restare con loro - e loro con noi - per qualche tempo ancora nel cammino della vita terrena
Due anni fa, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, a pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro (Kr), un’imbarcazione di legno si spezzava, causando la morte di almeno 94 persone. Il rischio è che, oltre alla vita, le vittime di Cutro "perdano anche la voce: quella voce che siamo chiamati ascoltare, non solo per non dimenticarli ma anche per non rendere vana la loro vita e la loro morte”, sottolineano i vescovi calabresi. Di quella tragedia il Sir ha parlato con la direttrice dell’Ufficio Migrantes di Crotone-Santa Severina