Per il Santo Padre, "se la rete è occasione per avvicinarmi a storie ed esperienze di bellezza o di sofferenza fisicamente lontane da me, per pregare insieme e insieme cercare il bene nella riscoperta di ciò che ci unisce, allora è una risorsa". D'altra parte, "la rete che vogliamo" è "una rete non fatta per intrappolare, ma per liberare, per custodire una comunione di persone libere". Attenzione "alla disinformazione e alla distorsione consapevole e mirata dei fatti e delle relazioni interpersonali, che spesso assumono la forma del discredito"
"Ormai tutti urlano, e dunque il farlo non è più efficace. Meglio, a volte, un silenzio eloquente. La cultura dei social porta a una polarizzazione delle opinioni: o mi piace o non mi piace. Non c’è la possibilità di argomentare, di esprimere un giudizio sfumato. E la polarizzazione porta allo scontro. La violenza verbale o visiva prima o poi genera altra violenza, anche fisica". Lo sostiene Adriano Fabris, docente di filosofia morale all'Università di Pisa: "Oggi sta subentrando un rapporto più diretto tra politici ed elettori: quello reso possibile dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e in particolare dai social network. È la rivoluzione della disintermediazione". E aggiunge: "Sembra che si possa fare a meno di qualsiasi intermediario, e pure dei comunicatori come professionisti dell’intermediazione comunicativa, perché il politico è ormai in grado, attraverso un account social, di dire la sua direttamente. In realtà questi intermediari ci sono ancora. Il Papa o il Presidente della Repubblica non possono certo avere il tempo di chattare o di mandare un tweet. E tuttavia l’illusione di un contatto diretto permane"
"Riceviamo testimonianze di persone che si sono convertite o riavvicinate alla fede dopo tanti anni in Asia, in Africa, in Australia, negli Stati Uniti, in America Latina, in Europa. È qualcosa di straordinario. Vedo i frutti di quello che ha fatto, pur avendo vissuto soltanto 15 anni". Lo racconta Antonia Salzano, la mamma di Carlo Acutis dichiarato venerabile da Papa Francesco: "Se facevamo un viaggio, la sua preoccupazione era trovare una chiesa vicino all'albergo"
"La visita del Papa sarà una spinta per trovare nuove ragioni per vivere insieme". È l'attesa espressa da don Wilhelm Danca, decano della Facoltà di teologia romano-cattolica dell'Università di Bucarest, per il viaggio apostolico che Francesco compirà in Romania dal 31 maggio al 2 giugno per visitare le città di Bucarest, Iaşi e Blaj e il Santuario mariano di Șumuleu Ciuc
L'intervento del Pontefice fa seguito alle polemiche scaturite negli ultimi mesi, dopo che una lettera della Congregazione dei Vescovi aveva suggerito all'episcopato statunitense riunito in assemblea a novembre 2018 di non votare le proposte preparate da una Commissione speciale per fronteggiare la crisi degli abusi sessuali del clero e aspettare l’incontro del Papa con i presidenti delle Conferenze episcopali in programma dal 21 al 24 febbraio
Nei circa 15 minuti di discorso, Mattarella ha ricordato che “la sicurezza è condizione di un’esistenza serena” ma la sicurezza parte “da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune”. “Non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata e si ha talvolta l’impressione di istituzioni inadeguate, con cittadini che si sentono soli e indifesi. La vera sicurezza si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza”
«Come a Barbiana la scuola deve produrre cultura con gli studenti, così da renderli liberi». Così dice Pier Cesare Rivoltella, docente alla Cattolica di Milano e direttore del Cremit, nella sua relazione su “Il futuro entra in classe” alla Pontificia Facoltà Auxilium di Roma
"Il contesto è critico, ma siamo a lavoro per ridurre al minimo i danni". Luigi D’Angelo, direttore operativo per il coordinamento delle emergenze del Dipartimento della Protezione civile, fa il punto della situazione sull'ondata di maltempo che sta flagellando diverse regioni italiane.