“Elemental” è la nuova animazione Disney-Pixar firmata dal regista Peter Sohn. Una metafora del nostro vivere sociale attraverso l’interazione tra i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. Una favola sui temi dell’inclusione e dell’integrazione che sembra muoversi sul tracciato shakespeariano del “Romeo e Giulietta” virato però sulle tonalità della speranza. Ancora, l’action-fantasy “The Flash” diretto da Andy Muschietti con protagonista Ezra Miller: uno spin-off dedicato all’eroe della DC Comics, Barry Allen/Flash, parte del team Justice League
Su Sky Cinema e Now il film “A Good Person” scritto e diretto da Zach Braff, con il Premio Oscar Morgan Freeman e Florence Pugh. Storia di caduta, smarrimento e rinascita
Dall’8 giugno in sala c’è un’opera che offre uno sguardo altro sul predatore dei mari: è “Denti da squalo” di Davide Gentile, una favola dark che interseca il dolore per la perdita di un genitore, la rabbia che spinge a perdersi in strade sbagliate e il desiderio di giustizia che apre al riscatto. Su Prime Video la prima serie comedy del collettivo The Jackal, “Pesci piccoli. Un’agenzia. Molte idee. Poco budget” . Su Netflix il film “A Beautiful Life” di Mehdi Avaz, che si gioca tra drama e romance a sfondo musicale. Il Punto Cnvf-Sir.
“Le Pupille” è un cortometraggio sull’Italia di ieri, un racconto uscito dalla penna di Elsa Morante, che grazie allo sguardo ironico e poetico della regista è diventato una deliziosa favola sul Natale ma anche un arioso messaggio di libertà declinato al femminile. Di questo e di altro nell'intervista con Alice Rohrwacher
Sul grande schermo due titoli di richiamo per piccoli e adolescenti. Anzitutto, “Spider-Man: Across the Spider-Verse” targato Sony Animation e Marvel. Da una settimana il live-action Disney “La Sirenetta” diretto da Rob Marshall, fedele trasposizione della popolare animazione del 1989. Infine, per un pubblico adulto, su RaiPlay la miniserie britannica “Normal People” diretta da Lenny Abrahamson e Hettie Macdonald
"Rapito”, dramma storico centrato sui temi cari al regista, che intrecciano dimensione politica, sociale e religiosa. Scritto dallo stesso Bellocchio insieme a Susanna Nicchiarelli, con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli, “Rapito” propone la sofferta vicenda di Edgardo Mortara, bambino ebreo che nella Bologna del 1858, al tempo dello Stato Pontificio, viene sottratto alla famiglia in quanto battezzato, per ricevere un’educazione cattolica sotto lo sguardo di papa Pio IX