Il 12 dicembre i britannici saranno nuovamente chiamati alle urne per rinnovare il parlamento. Eppure i cittadini, più che alle sorti dei partiti, sembrano interessarsi alla grande scelta tra rimanere o lasciare l’Unione europea. John Curtice, docente universitario e guru dei sondaggi, mette in luce il vantaggio dei conservatori di Boris Johnson. Ma in campo, agguerriti, ci sono anche laburisti, liberali e il “Brexit party”. Infine un monito: "non dimentichiamoci che sarà una campagna elettorale violenta"
Politica "tribale", partiti allo sbando,mancanza di una costituzione scritta, Paese profondamente diviso: Mark Stuart, docente di politica e relazioni internazionali all’Università di Nottingham, analizza per il Sir la convulsa fase che sta agitando la Camera dei Comuni e l'attività del governo presieduto da Boris Johnson. Possibile ricorso anticipato alle urne. "Ci stiamo avviando verso una rottura con l’Ue, il 31 ottobre, e sto facendo provviste di cibo preparandomi al peggio"
Il giornalista e politologo analizza per il Sir le ultime mosse del premier Johnson che hanno chiamato in causa la Regina Elisabetta, suscitato forti proteste di piazza e diffuse preoccupazioni istituzionali. "Si va verso nuove elezioni". A rischio i diritti dei cittadini europei che vivono sull'isola, ai quali è arrivata la solidarietà dei vescovi cattolici