“Non faccio le affermazioni di questa sera a cuor leggero. Anche perché ho fatto tutto il possibile per far nascere un governo politico. Nel fare queste affermazioni antepongo, a qualunque altro aspetto, la difesa della Costituzione e dell'interesse della nostra comunità nazionale”.
Ha 54 anni, è nato a Volturara Appula, in provincia di Foggia, ma da bambino ha vissuto anche a San Giovanni Rotondo, dove il padre si era trasferito per lavoro. Separato e con un figlio di dieci anni, vive a Roma, dove esercita la professione forense. Ha la cattedra di diritto privato all'università di Firenze ed è docente anche presso la Luiss
Chi conosce la storia umana e politica di Sergio Mattarella non ha mai avuto dubbi sulla sua capacità di interpretare al meglio la responsabilità che gli è stata affidata, con un ancoraggio saldo e convinto alla Costituzione, riuscendo a trovare nella Carta – che pure compie settant'anni – gli strumenti per affrontare una crisi politica dai caratteri radicalmente inediti.
Non è inutile ricordare i tentativi compiuti dal Colle per sondare sistematicamente le diverse possibilità. Si è iniziato con due giri di consultazioni con tutti i soggetti in campo compiuti in prima persona dal Capo dello Stato.
Non ci saranno proroghe, come pure qualcuno aveva ipotizzato alla vigilia. E' il presidente della Repubblica che ha la responsabilità costituzionale di gestire la formazione del nuovo governo.
Il Presidente della Repubblica sta procedendo nel suo approfondimento estremamente lineare e sistematico per cercare di “stanare” i partiti e metterli davanti alle loro responsabilità. Non vuole lasciare nulla di intentato, come dimostrano i due giri di consultazioni in prima persona e i due mandati esplorativi.
Si tratta di un'opzione che trova ampi riscontri nella prassi costituzionale (è il settimo mandato esplorativo della storia della Repubblica) e che si caratterizza per il ruolo sostanzialmente ausiliario che l'incaricato è chiamato a svolgere rispetto al Capo dello Stato.
Parole che sembrano escludere un terzo giro di consultazioni e alludono, invece, a un'iniziativa del Quirinale per sbloccare la situazione. Un mandato esplorativo, per esempio, affidato a una personalità come il presidente di uno dei due rami del Parlamento, a cominciare da quello del Senato che è la seconda carica dello Stato
Dopo il primo giro di consultazioni, che si sono concluse giovedì 5 aprile, il presidente Sergio Mattarella incontrerà nuovamente i partiti per poter dare forma al nuovo governo. In attesa di conoscere il risultato finale delle elezioni del 4 marzo, abbiamo scelto dieci parole chiave per comprendere meglio l'attività politica e istituzionale in corso.