"Rispetto agli stanziamenti previsti di qui al 2020 mancano oltre 4 miliardi di euro, un obiettivo a cui si può arrivare gradualmente, con un piano pluriennale compatibile con le esigenze del debito pubblico", afferma il portavoce dell’Alleanza contro la povertà e presidente delle Acli a proposito del Rei.
“Questa è veramente la Terza Repubblica”. Così Paolo Pombeni, uno dei più autorevoli studiosi della politica italiana: “Il dato complessivo che emerge è quello di un Paese che ha voglia di cambiare la sua classe dirigente. Anche a rischio di correre qualche avventura”.
Una panoramica su associazioni e movimenti cattolici alla vigilia del voto. Quasi nessuna indicazione o sostegno esplicito, ma tutti convergono sull'importanza della partecipazione e sull'incoraggiamento a una scelta informata e consapevole.
Almeno sulla carta, ci sono norme mirate che dovrebbero consentire a questi cittadini di non essere tagliati fuori da un momento cruciale della vita democratica. La loro applicazione varia molto da Comune a Comune e come sempre ci sono situazioni virtuose e altre decisamente insoddisfacenti.
Dieci domande e risposte in vista dell'appuntamento del 4 marzo che vedrà gli elettori italiani chiamati al voto per eleggere i nuovi deputati e senatori della Camera e del Senato
Resta una patologia gravissima del nostro sistema politico, amministrativo ed economico. A gennaio era stato il rapporto di Transparency International a segnalare che su 168 Stati, analizzati attraverso il nuovo Indice di percezione della corruzione, l’Italia si collocava al 61° posto. Il rapporto della Fondazione Hume pubblicato il 21 agosto dal Sole24Ore ci ha fatto sapere che tra i 34 Stati aderenti all’Ocse soltanto Grecia e Turchia sono considerate più corrotte dell’Italia, se si considera un arco di cinque anni. Le valutazioni del Meic. Ora ci attende la ricostruzione delle aree devastate dal terremoto: una prova da superare
Parla Carlo Meletti, responsabile del Centro pericolosità sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv): “Dobbiamo aspettarci una sequenza sismica molto lunga, per diversi mesi, com’è accaduto a L’Aquila e anche due-tre scosse molto forti. Questo non è un fatto eccezionale, ma è una caratteristica dei terremoti dell’Appennino italiano. In Emilia, per esempio, è accaduto dopo otto giorni”. La prevenzione, aggiunge, "richiede tempi lunghi e molti investimenti. Ma si pensi al risparmio di vite umane che si otterrebbe!".