Mosaico
Borghi veneti in acquerello. Un libro li racconta
Un volume racconta con parole e illustrazioni una ventina di borghi veneti: un viaggio alla scoperta di particolari inediti, nuovi spunti e altrettante emozioni
Un volume racconta con parole e illustrazioni una ventina di borghi veneti: un viaggio alla scoperta di particolari inediti, nuovi spunti e altrettante emozioni
Uno scrigno di cultura, un tesoro d’arte pieno di gioielli. È questo il Veneto, con una ventina di borghi sparsi in tutte le sette province, raccontati nel libro I borghi veneti. Dove l’anima si riposa e la bellezza l’avvolge, edito da Storie per la collana L’Italia raccontata e disegnata. Protagonisti sono luoghi tra i più amati e conosciuti come Asolo, Marostica, Caorle fino ad altri minori e ugualmente carichi di fascino e nuove scoperte, come Battaglia, Fratta, o paesini in miniatura di assoluta bellezza, da Lio Piccolo a Portobuffolè; spazi di raro splendore paesaggistico o di grande fascino per le leggende che vi custodiscono da sempre come Sottoguda e Borghetto. E poi due luoghi in cui la storia si tesse fin nelle viscere anche se con pagine differenti: Longarone e la tragedia del Vajont; Rivamonte Agordino, dove si svolse uno dei più drammatici scioperi minerari di inizio del Novecento. Un lavoro realizzato a sei mani: a Francesco Jori, giornalista e scrittore, sono affidate le parole di Giovanni Santarossa; a Pierfranco Fabris, architetto veneziano, le splendide illustrazioni, acquarelli che restituiscono la magia di quei luoghi dove, «l’anima riposa e la bellezza l’avvolge», a Giovanni Santarossa le brevi chicche di storia, che aprono ciascuno dei luoghi descritti, ricavate dal Dizionario Corografico dell’Italia, curato da Amato Amati, ed edito ancor prima della nascita del Regno. È un viaggio doppiamente magico quello raccontato da Jori perché descritto con particolari inediti, nuovi spunti e altrettante emozioni. Scorci che rappresentano una proposta di itinerari in luoghi raggiungibili in poche ore. Tutti itinerari alternativi al turismo di massa, da girare a piedi o in bicicletta, di sicuro con lentezza e occhi pronti a raccogliere tanta bellezza. Tra gli altri luoghi, Piazzola sul Brenta, «la città sociale firmata da un conte illuminato»; e ancora, Arquà Petrarca il cui capitolo si apre con il modo di dire «andare in brodo di giuggiole», elisir che risale ai tempi del Rinascimento e frutto la cui coltivazione era molto diffusa; Battaglia, piccolo borgo da raggiungere in barca; e ancora, Montagnana e il suo filo con la musica e l’opera lirica. Infine, poco lontano, Montegalda: «fonte di gioia: dello spirito e del palato». Insomma, curiosità da scoprire leggendo e viaggiando. Il volumetto, che non è una guida turistica e nemmeno un mini trattato di storia, raccoglie una ventina di luoghi in cui ci accompagnano gli autori che riservano al lettore un altro piccolo dono: alla fine del libro propongono una pagina di note, un piccolo diario di viaggio in cui il visitatore può fissare una semplice data oppure un pensiero e una suggestione suscitati da quel luogo.