Mosaico
Cai edizioni. Alberi, licheni, fiori: è nei particolari che si incontra la meraviglia
In Voci dal bosco di Daniele Zovi, le illustrazioni di Giuliano Dall’Oglio
In Voci dal bosco di Daniele Zovi, le illustrazioni di Giuliano Dall’Oglio
«In quest’ultimo libro ripercorro il lungo viaggio che segna la mia vita in cammino sull’intero arco alpino. Ho camminato queste cime in tutte le stagioni, ma tra queste pagine riorganizzo i ricordi secondo un ordine geografico che va dalle Alpi Liguri alle Alpi Giulie, passando da tutte le montagne che ho scalato». Racconta così Daniele ZoviVoci dal bosco, il suo ultimo libro illustrato da Giuliano Dall’Oglio che inaugura la collana Il Rifugio delle idee, edita dal nuovo marchio Cai edizioni che nasce con l’obiettivo di raggiungere non solo i soci dello storico Club alpino italiano, ma il pubblico vasto e diversificato delle librerie e degli store online.
Voci dal Bosco si struttura in dodici capitoli, uno per ogni gruppo montuoso che ha percorso. Qual è il tema che li accomuna, oltre l’esperienza del camminare? «Sono racconti che nascono da osservazioni di varia natura: gli alberi, i fiori, gli animali selvatici come il lupo, l’orso, la lince o lo stambecco, ma anche i licheni e la loro vita segreta. Mi interessa molto far conoscere ai lettori anche questi elementi piccolissimi, perché è nei particolari delle cose che si può incontrare la meraviglia. E poi l’incontro con l’acqua: sul Monviso, per esempio, parlo del Po quando, nel 2022, era quasi in secca; oppure affronto il tema del ritiro dei ghiacciai sulla Marmolada». C’è dunque, in questi racconti anche l’idea di accompagnare i lettori a riflettere sul riscaldamento globale e le conseguenze che ne deriveranno per il nostro mondo… «Sì, è doveroso farlo perché mi sembra che questo processo sia ormai irreversibile. A noi non resta che adattarci all’aumento delle temperature, perché non si potrà tornare in alcun modo alla situazione di 60-70 anni fa. La montagna perciò aumenterà il suo valore come luogo di rifugio per chi sta in pianura e d’estate non sarà più in grado di sopportare le alte temperature».
Il titolo si riferisce ai suoni della montagna e ai suoi abitanti? «Tra le pagine di questo libro cito la musica delle Alpi: le parlate più diverse che si incontrano in queste vallate in cui l’uomo vive da secoli e dove, nonostante l’isolamento o forse proprio per questo, si sono mantenute piccole isole linguistiche sottratte all’omologazione come l’occitano, il ladino, il cimbro e il furlan. Mi piace sottolineare come la gente di montagna abbia saputo conservare le tradizioni e le parlate dei loro avi».
Racconta qualche alpinista in particolare? «Di alpinisti parlo poco. Racconto alcune mie esperienze su ghiaccio e roccia e una ferrata sulle Dolomiti. Parlo però a lungo di Nives Meroi, un’alpinista che ha compiuto imprese straordinarie: ha scalato i quattordici 8 mila himalaiani col marito, salendo senza ossigeno né portatori, dando così prova di grande valore e rispetto per la montagna e per i limiti che ci impone».
Da dove le viene questa passione per la scrittura di montagna? «Credo che solo conoscendo le cose si possano amare davvero e dunque rispettarle. Per questo scrivo sperando che chi mi legge aumenti la propria conoscenza su alberi, animali, ambienti. Incito i miei lettori a uscire dalle loro case e a passeggiare nella natura per essere più consapevoli di ciò che ci circonda e, in un certo senso, ci ospita».
Questo libro di Daniele Zovi per Cai Edizioni, uscito a fine 2024, è già in ristampa, conferma Andrea Greci, direttore editoriale del nuovo articolato progetto che pone al centro la montagna in tutti i suoi aspetti, cercando di mantenere vivo uno sguardo complesso e profondo sui suoi ambienti. «Prima di oggi – racconta Greci – i libri del Cai erano destinati ai soci e si potevano acquistare solamente attraverso il nostro store. Dalla fine dello scorso anno, invece, il nostro marchio ha iniziato un nuovo percorso con l’obiettivo di raggiungere non solo i soci, ma un pubblico ancora più vasto e diversificato. Saremo, infatti, presenti in tutti i canali di vendita, anche nelle librerie indipendenti».
Oltre alle guide, che tipo di storie vi proponete di pubblicare? «Il nuovo progetto prevede un’articolazione in cinque settori: alcune ripercorrono l’anima del Cai, come le collane Alpinismi, I manuali del Cai che si occupa di speleologia o scialpinismo e Il rifugio delle idee con approfondimenti di studiosi ed esperti che accendono l’attenzione su specifiche tematiche, dalla natura all’antropologia, dalla storia all’ambiente. A queste si aggiungono altre due collane di saggi narrativi: Piccole tracce, che conterrà racconti, riflessioni, emozioni, raccolti in minuscoli viaggi di parole da compiere con passo leggero ma profondo; e Voci di montagna, una collana di narrativa aperta alla complessità delle terre alte e dei sentimenti umani firmata dagli scrittori di ieri e di oggi». In un secondo momento sarà attivata anche la collana Itinerari, le guide del Cai con sentieri, salite, percorsi provati sul campo. Le prossime uscite di marzo sono Il maestro itinerante, racconto inedito di Franco Faggiani, e una nuova edizione di Mal di montagna, di Enrico Camanni, assente dal mercato editoriale da vent’anni.