Campoverardo. Fino al 2 giugno c’è la sagra di Pentecoste. In calendario anche l’inaugurazione del museo “Il patrimonio epigrafo di Campoverardo”. La parrocchia dei Santi Quirico e Giulitta di Campoverardo, frazione di Camponogara, sta vivendo la sagra di Pentecoste. È iniziata il 17 maggio e si concluderà il 2 giugno, con diverse serate in programma. Sono cinquant’anni che viene realizzata e il parroco don Alberto Peron non nasconde la sua soddisfazione per questo traguardo: «È un bilancio positivo quello che possiamo fare, la sagra raccoglie il meglio della comunità cristiana e civile del paese. Siamo una realtà piccola, un migliaio di abitanti, però molto generosa e vivace soprattutto in vista di queste manifestazioni. Ci sono veramente tanti volontari, giovani e meno giovani che collaborano in vario modo, con amore e dedizione, per la buona riuscita delle giornate. Mi piace ricordare che sono presenti anche ragazzi di Camponogara, l’altra realtà dove sono parroco, che aiutano i volontari di Campoverardo e per la sagra di Camponogara in agosto, avverrà viceversa. Si è creata una bella unità tra le due comunità, e questa collaborazione è uno dei frutti più belli». Accanto alla proposta culinaria la sagra prevede appuntamenti musicali, culturali e religiosi come approfondimenti della storia locale legata al conte Manfredini e a villa Giantin, alla chiesa e altre realtà del territorio. Sono in programma momenti per la presentazione di libri. Tra gli appuntamenti religiosi è previsto il rosario ogni venerdì sera presso villa Giantin e la messa di chiusura del mese mariano il 30 maggio. Domenica primo giugno ci sarà la messa festiva comunitaria. Sempre quel giorno ci sarà l’inaugurazione del museo “Il patrimonio epigrafo di Campoverardo, storie scritte nella pietra”: «Sono state scoperte tempo fa varie iscrizioni sulla pietra in parte abbandonate e rovinate; sono state rinnovate, restaurate e affisse nella canonica della chiesa e all’esterno, che dicono la storia del territorio», spiega don Alberto. Il parroco conclude ricordando che «il ricco programma proposto anche in questa edizione, vuole esprimere questa «vocazione alla gioia, dove ogni gesto di accoglienza, ogni cuore aperto e ospitale sia davvero momento “sacro”, che ci riporta alla fecondità e bellezza di una comunità in festa».