Mosaico
Capolarato. Lo sfruttamento del lavoro cela interessi della malavita
Tra i motivi degli infortuni sul lavoro nel settore agricolo una concausa è lo sfruttamento del lavoro, in particolare il cosiddetto caporalato.
Tra i motivi degli infortuni sul lavoro nel settore agricolo una concausa è lo sfruttamento del lavoro, in particolare il cosiddetto caporalato.
Turni lunghi e pesanti, magari sotto il sole, alloggi e diete non ideali, poca sicurezza e stress, sono ingredienti fondamentali per incorrere in un infortunio. Alle spalle, spesso, c’è la presenza di mafie e malaffare. Lo conferma il rapporto dell’Osservatorio Agromafie – fondazione promossa da Coldiretti – che evidenzia come i primati dell’agroalimentare veneto facciano gola alla malavita organizzata. I fenomeni illegali non risparmiano infatti le filiere agricole anche del sistema regionale veneto, e questo proprio per le ottime performance del comparto, terreno fertile per gli interessi illeciti. Il dossier – frutto di un lavoro collettivo cui hanno partecipato l’ex Ispettorato interregionale del lavoro del nord-est, i Carabinieri del reparto tutela agroalimentare, la Guardia di finanza di Venezia, l’Icqrf (ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) del nordest, oltre a Coldiretti regionale e all’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa – ha evidenziato la presenza di nuove forme di caporalato, le indebite appropriazioni di fondi comunitari fino alle pratiche commerciali sleali. Il malaffare nel comparto agroalimentare si rivela un business che in Italia vale 24,5 miliardi di euro, con una crescita che sembra non risentire della stagnazione dell’economia italiana e internazionale. Nel secondo rapporto promosso dall’Osservatorio emerge un quadro che evidenzia come il settore agricolo in Veneto cresca e generi occupazione, come testimonia l’incremento di oltre l’11 per cento del numero di occupati nel settore. Una crescita che interessa tutte le province a eccezione di Belluno, con un trend in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, che perde invece il 2,1 per cento. Sono oltre 82 mila le imprese agricole censite nella regione, il 7 per cento del totale nazionale, mentre il settore genera un fatturato di oltre 6 miliardi di euro, in aumento dell’8 per cento nell’ultimo quinquennio. Le performance del Veneto coprono il 14 per cento dell’export agroalimentare complessivo italiano che, nel 2022, ha raggiunto il record storico di 61 miliardi di euro. «Gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agricolo sono in crescita – ha detto Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto – e il cibo è divenuto una delle aree prioritarie e strategiche di investimento della malavita, perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana della persone».