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Caro vita, ora tocca ai mutui. Da luglio a novembre quasi 100 euro in più
Benzina, spesa, energia e ora anche la stangata legata alla decisione della Bce di alzare i tassi. Da luglio a novembre quasi 100 euro in più
Benzina, spesa, energia e ora anche la stangata legata alla decisione della Bce di alzare i tassi. Da luglio a novembre quasi 100 euro in più
«L’ultima rata del mutuo è arrivata come la classica doccia fredda: dagli abituali 500 euro mensili siamo passati a 697 euro. Mia moglie e io ci siamo detti che a dicembre riusciremo a pagarla con la tredicesima se non avremo bollette del riscaldamento troppo esagerate. E dopo? A gennaio rischiamo davvero di non saldare il pagamento». A parlare è Fabio, 42 anni, sposato e papà di due figli. Lui e la moglie Sonia, residenti all’Arcella, hanno deciso di accendere un mutuo per comprare, finalmente, un appartamento più grande dopo l’arrivo della secondogenita. Ora, però, si trovano a dover fare i conti con le difficoltà di tante famiglie alle prese con i costi dell’energia, l’aumento di benzina e diesel, del carrello della spesa e ora pure con la stangata su mutui e prestiti in seguito alla decisione della Banca centrale europea di alzare ulteriormente il tasso di riferimento. Si preannuncia un inverno freddo, ma soprattutto duro anche in Veneto e nel Padovano (dove i mutui accesi sono 92 mila, la metà a tasso variabile) per molte famiglie che hanno sottoscritto mutui a tassi variabili. Una situazione che purtroppo non è destinata a migliorare, come confermano le associazioni dei consumatori e di quanti si occupano di credito e microcredito dopo che la stessa Bce non ha escluso, nei prossimi mesi, nuove strette per frenare l’inflazione, nonostante i rischi di recessione. «I tassi della Bce incidono direttamente sulle rate dei mutui a tasso variabile e la casistica riguardante l’aumento delle rate si collega proprio sui mutui a tasso variabile – spiega Michele Lovato, responsabile per il Nordest e anche per le province di Brescia e Mantova di Kiron, la società di mediazione creditizia di Tecnocasa ce si occupa di mutui e prestiti per chi compra casa – Al crescere di questi, aumenta il costo del mutuo e di conseguenza l’importo della rata sia per i mutui già in essere che per quelli nuovi. Le banche si comportano di conseguenza, ma non tutte allo stesso modo».
Per fare un esempio concreto, Adico, l’Associazione difesa consumatori, considera un mutuo a tasso variabile della durata di 20 anni per complessivi 100 mila euro: da luglio 2022 a novembre dello stesso anno, la rata è cresciuta di quasi 100 euro, passando da 482 a 580 euro. Questo per l’aumento del tasso di rifinanziamento principali Bce, che era zero per cento a luglio e 2 per cento a novembre e per l’aumento del tasso per il ricalcolo della rata (tasso Bce più spread), salito da 1,5 per cento a 3,5 punti percentuali. «Noi cerchiamo di dare una mano a chi ha contratto un mutuo magari andandolo a rinegoziare o comunque facendo in modo di trovare delle strade che vadano incontro a chi è tornato, in questi mesi, a comprare casa secondo le necessità, le possibilità e le esigenze di ciascuno – prosegue Lovato – In questi anni è molto più alta a confronto, per esempio, la tassazione sugli affitti. Faccio questo mestiere da ventidue anni: non è questo il tempo peggiore almeno per quanto riguarda il rialzo dei mutui. Va detto, piuttosto che, negli ultimi quattro-cinque anni, abbiamo potuto sfruttare una sorta di black friday (giorno dei saldi, ndr) dei tassi, mairegistrata negli ultimi vent’anni». Che fare, allora, visto che la previsione per il 2023 è di un aumento dei tassi fissi del 3,5-4 per cento e dei tassi variabili del 2,5-3 per cento? «Il consiglio – conclude Lovato – è di valutare sempre le diverse soluzioni quando si apre un qualsiasi mutuo, ma anche un finanziamento; quindi, scegliere se possibile un tasso fisso nel tempo e quando si opta per un tasso variabile fissare un tetto, oltre a soluzioni “tagliate su misura” negoziate per esempio direttamente con l’istituto di credito».
Il cortile di Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova, da venerdì 2 dicembre accoglie un contenitore per raccogliere pezzi di Lego, a favore dell’iniziativa “Abbattiamo le barriere” per realizzare rampe coi famosi mattoncini colorati, utili sia per superare i limiti architettonici, ma anche per sensibilizzare i cittadini sul tema. L’idea, nata in Germania dalla nonna-Lego Rita Ebel, è stata accolta da Enrico Balestra, Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padron, cinque giovani ragazzi con disturbo dello spettro autistico. L’iniziativa, iniziata due anni fa con il nome di Talents lab, si sviluppa all’interno del progetto Habile, che coinvolge diverse cooperative sociali e mette in campo un approccio originale all’inserimento lavorativo di persone con disabilità. Nel Padovano ci sono attualmente sei rampe.