Fatti
Casa Priscilla inaugura la sua nuova sede
Alla fine ce l’ha fatta. La casa che sorella Maria Parolin (che tutti conoscono come suor Miriam), voleva per i suoi bambini, per le mamme e le famiglie in difficoltà, ora è realtà.
FattiAlla fine ce l’ha fatta. La casa che sorella Maria Parolin (che tutti conoscono come suor Miriam), voleva per i suoi bambini, per le mamme e le famiglie in difficoltà, ora è realtà.
Un complesso di 1.300 metri quadrati disposti su un unico piano, in legno, completamente ecosostenibile, dove saranno ospitati 50 bambini, tra servizi residenziali e diurni, e 11 mamme, seguiti da un’equipe di 15 professionisti, due consulenti e una squadra di volontari. Un sogno che ha cominciato a prendere corpo lo scorso giugno, con l’inizio dei lavori su quella che era la scuola elementare di via Vlacovich, ceduta a Casa Priscilla dal Comune di Padova. Un sogno che fin dall’inizio appariva come una scommessa. Il carisma di suor Miriam, la sua determinazione e la sua incrollabile fiducia nella provvidenza hanno fatto il resto. La campagna di raccolta fondi “Adotta una stanza” ha permesso di mettere insieme 820 mila euro, ai quali si sono aggiunti i 200 mila donati dalla Fondazione Cariparo. «Grazie di tutto», ha detto con la semplicità evangelica che la contraddistingue ai tanti, tantissimi che non sono voluti mancare all’inaugurazione di sabato 2 dicembre, tra i quali il sindaco Sergio Giordani, l’assessora Margherita Colonnello e il presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro. Gli architetti Giulio Muratori e Luigi Ometto hanno illustrato i criteri alla base del progetto, innanzitutto la massima efficienza energetica e tutti i più moderni standard per garantire una gestione economica sostenibile. Luigi Ometto ha ricordato una frase che suor Miriam gli disse nel loro primo incontro: «Il senso morale di una società si vede da quello che fa per i suoi bambini». Un’altra frase che cita spesso è quella degli Atti degli Apostoli: «E spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore» (At 2,46), per sottolineare che il modello a cui si rifà è quello delle prime comunità cristiane. A questa idea di accoglienza si ispira anche la distribuzione degli spazi, con alloggi protetti per le madri e i bambini fragili, un micronido, locali amministrativi, sala mensa con cucina, una cappella e un’area esterna con giardino e parcheggi. Ma concreta come sempre, suor Miriam ha anche ricordato che ci sono ancora tante cose da completare e che la raccolta di fondi non è conclusa (per chi volesse contribuire, Iban IT87A0200812152000104730289, causale: Donazione liberale).
Nella nuova sede di Casa Priscilla, da vent’anni accanto a minori e mamme vulnerabili, i servizi saranno quadruplicati per fare fronte alle continue richieste di accoglienza che arrivano con una media di tre a settimana. Dagli attuali due servizi accreditati dalla Regione si passa a quattro: una Comunità educativa mammabambino, una Comunità educativa diurna per minori, una comunità familiare mammabambino e il Centro infanzia. Proseguiranno i servizi basati sul volontariato: doposcuola gratuito per minori da 6 a 14 anni e la raccolta e distribuzione di beni.