Dopo la presentazione al festival di Locarno, prima in Italia al Milano Film Festival il 20 settembre. Il regista Fabio Leli: "Ho raccontato un fenomeno che mi accadeva intorno". Formato insolito per un’opera del genere: 159 minuti di lungometraggio. Con l'obiettivo di risvegliare le coscienze.
Luigino Bruni, economista e ideatore della campagna Slot Mob commenta sul profilo Facebook la chiusura del governo alle modifiche proposte dalle associazioni: "Le vostre scelte le pagheremo care noi italiani, con un tessuto civile sempre più deteriorato".
Rapporto 2014 dell'Osservatorio del Politecnico di Milano. Prendono sempre più piede smartphone e tablet. Diminuiscono i giocatori abituali, passati da 700 mila a 640 mila. Prevalgono gli uomini (83 per cento), ma sono in crescita le donne, dal 14 al 17 per cento.
Potrebbe essere questione di giorni, o magari servirà qualche settimana in più. L’agenda del consiglio dei ministri è fitta di impegni, ma tra i provvedimenti attesi c’è anche un nuovo decreto legislativo sui giochi d’azzardo. E le anticipazioni non sono confortanti.
La campagna "Mettiamoci in gioco" esprime preoccupazione «per la direzione presa dal governo». Tra i punti critici, la cancellazione dell'autonomia di regioni e comuni per la regolamentazione. La richiesta: stanziare i 250 milioni annunciati, da utilizzare almeno in parte per le attività di prevenzione.
Il governo starebbe studiando un pacchetto di norme per limitare la diffusione delle slot machine, le cosiddette “macchinette mangiasoldi”, che nel nostro paese sono al momento circa 350mila (una ogni 170 abitanti, bambini compresi!). Ma non prima del 2017...
Dal discorso di insediamento del nuovo presidente giungono due criteri di carattere etico prima ancora che giuridico. È imparziale chi ama il prossimo come se stesso. È corretto chi ragiona e sa tenere nel giusto conto anche le ragioni altrui. Ma non sempre l’imparzialità mette al riparo da scelte scorrette.La riflessione di Giuseppe Trentin, in anteprima per i soli abbonati all'edizione digitale della Difesa.
L’elezione del nuovo presidente della repubblica tocca in modo particolare il mondo della scuola perché Sergio Mattarella ha avuto, nei lunghi anni della sua militanza politica, anche l’incarico di ministro dell’istruzione. Portando a termine riforme preziose, come quella dei “moduli” nella scuola elementare.
Cesare Mirabelli, giurista e presidente emerito della Corte Costituzionale, ripercorre il messaggio del presidente della repubblica e il suo radicamento nella Carta fondamentale: «La linea di fondo è l'unità che ci deve essere nel paese. La costituzione stessa prevede un dovere inderogabile di solidarietà politica, economica e sociale». E ancora: «Da parte di Mattarella vi sarà un sostegno alle riforme».