Se la sofferenza degli innocenti non ci tocca forse siamo stati contagiati dal virus cinismo

Insieme a Papa Francesco, vogliamo credere e sperare che da questa crisi attuale emergerà una nuova umanità capace di riconoscere ad ogni essere umano il diritto di vivere con dignità. La “civiltà dell’Amore” non è un’utopia. Essa infatti ha le sue radici nel cuore del Dio Bambino. Lui sa cosa significa essere perseguitati, odiati, esclusi, scartati e non voluti. Ma in quella notte, ha brillato una Luce che ha avvolto il mondo, ricordando per sempre che tutti gli uomini, partendo dai più fragili e indesiderati, sono amati dal Signore. Dobbiamo ripartire da Betlemme quindi, per fermare la strage degli Innocenti. Solo così potrà risplendere il candore della luce che nasce dal cuore dei bimbi, la sola luce che può ancora guarire le ferite del cuore umano

Deforestazione, riscaldamento globale, nuovi virus: dall’Amazzonia la prossima pandemia

L’ultimo a far parlare di sé è stato, qualche settimana fa, l’arenavirus che provoca la “febbre emorragica del Chapare”, nel cuore della Bolivia. Qualcuno, con macabra ironia, lo ha subito ribattezzato il virus Evola, cogliendo la coincidenza tra alcuni nuovi casi e il ritorno dell’ex presidente Evo Morales nella sua roccaforte, il Chapare appunto. Provocato da un tipo di ratto, il virus può propagarsi tra uomo e uomo e ha provocato all’interno della Bolivia qualche circoscritta vittima, a partire dallo scorso anno. Questo arenavirus (che in realtà, provocando una febbre emorragica, ha qualche punto di contatto con l’Ebola) è solo di uno dei diversi “candidati” a essere “il prossimo”. Cioè, il prossimo virus a provocare un’epidemia su larga scala. Su una cosa, infatti, molti esperti convengono: se, come appare plausibile, il mondo in futuro sarà interessato da altre epidemie o addirittura pandemie, è possibile, se non probabile, che esse possano provenire non solo dalla Cina, ma anche dall’Amazzonia

Natale 2020. Savi (cappellano ospedale): “Gesù nasce comunque, anche in un mondo avvolto dalla paura”

Gesù nasce ancora perché la vita non può essere fermata, perché la vita è più forte delle regole, delle paure, delle cadute e delle ferite, perché la vita è più forte anche della morte e sarà proprio questo bambino a svelarcelo. Gesù nasce comunque, perché non esiste notte che non possa essere trasformata dalla Sua presenza. Non esiste buio che non possa essere rischiarato dalla luce di una stella giunta alla fine della ricerca, non esiste silenzio che non possa essere riempito da canti, non esiste solitudine che non possa essere abitata. Gesù è nato anche quest’anno, soprattutto quest’anno perché l’uomo possa riscoprire l’immenso amore del creatore che non ha paura di assumere la forma di uomo, ora, adesso, in mezzo alla pandemia, in mezzo all’isolamento, in mezzo alle paure

Il Natale di carta. Un Natale che assomiglia tanto ai nostri presepi

Chi crea presepi lo sa bene: ogni anno c’è sempre qualcosa di diverso. Una sorpresa inaspettata. Un’idea nuova o un ricordo che riaffiora. Così dal fondo di un armadio, torna alla luce la scatola di Natale, dove ogni anno, escono e rientrano i simboli del presepio. Una rinascita, che molto spesso conserva lo stupore infantile di riaprire quel mondo rinchiuso in una scatola, che può custodire le vecchie statue dei nonni, di papà e quelle più nuove dei nipoti di oggi.