L'Italia è uscita molto bene dal negoziato europeo sul Recovery Fund, tuttavia il quadro politico interno continua ad apparire fondamentalmente instabile.
“Ciò che è accaduto mi ha colpito e addolorato, e desidero far sentire la mia vicinanza ai cittadini, alle Istituzioni tutte e all’Arma dei Carabinieri in particolare”.
Pubblichiamo alcuni stralci dell’ampio saggio di Romano Prodi, economista, politico, già presidente del Consiglio dei ministri e della Commissione europea, contenuto nel volume “Contagiati. Pensieri, comportamenti, prospettive oltre il coronavirus” curato dal giornalista del Sir Gianni Borsa. Prosegue con questo contributo una “riflessione a puntate” sulla fase pandemica che stiamo vivendo e le sue conseguenze, cercando idee e proposte per il futuro
La campagna chiede di chiudere ed evacuare i centri di detenzione e di promuovere i corridoi umanitari. Presi di mira gli account di Conte, Di Maio e Lamorgese. Oggi sit-in a Roma
Una maggiore concretezza nell’orizzonte valoriale di sempre, in armonia con la Cei e nello spirito della Chiesa in uscita di Papa Francesco. Sentendosi chiamati come laici a piena corresponsabilità con i pastori. Prosegue l'impegno di fronte alle sfide della bioetica e si apre l'ambito della formazione. Il giurista Alberto Gambino, appena riconfermato presidente dell'associazione Scienza & Vita, delinea al Sir il programma di lavoro del prossimo triennio. La volontà di "essere noi a dettare l'agenda" e la ricerca di "alleanze" su temi condivisi
"Una legislazione in materia penale mal formulata e, per così dire, improvvisata", che appare, "da un punto di vista assolutamente laico, del tutto inopportuna". A definire in questi termini il ddl Zan contro l'omotransfobia è in una nota per il Sir Damiano Nocilla, consigliere di Stato e presidente centrale dell'Unione giuristi cattolici italiani (Ugci), secondo il quale le modificazioni proposte alla legislazione vigente, "lungi dal fare chiarezza e sciogliere le ambiguità, accrescono la confusione ed aggiungono ulteriori elementi di oscurità". Secondo il giurista, inoltre, viene lasciato "troppo spazio alla discrezionalità interpretativa del giudice"
In una società che al centro mette sostanzialmente l'individuo i social diventano una sorta di specchio nero dove rifugiarsi, elaborare le proprie frustrazioni e cercare riferimenti gratificanti.
I giovani si sentono chiamati in causa rispetto al proprio futuro e alla costruzione della casa comune, allo stesso tempo senza avere chiari i percorsi per raggiungere gli obiettivi.