Non è una questione nuova quella dei “rider”, dei fattorini che con enormi zaini pedalano da un angolo all’altro di una città per consegnare pacchi e guadagnarsi il pane.
La grande sospensione dovuta alla pandemia ci ha costretto ad aprire gli occhi su ciò e a riconoscere che davamo per scontate una serie di cose che di fatto non lo sono.
Da vicino nessuno è normaleAll’ingresso dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano
Un quadro interessante che illustra come è stato percepito lo stato di emergenza eccezionale: famiglia, sistema sanitario e Protezione civile sono state le tre risorse più importanti per i cittadini.
I Paesi nordici stanno mettendo ingenti risorse sulle grandi aziende e gli asset strategici: automobili, carburanti, finanza, trasporti. L'Italia ha scelto di non scegliere.
Maurizio Colasanti è direttore d'orchestra di fama internazionale e autore di saggi, musica e testi teatrali. Con il Sir riflette sull'importanza del tempo “creativo” nella vita dell'uomo e sul suo recente lavoro intitolato “La musica è sfinita”. E spiega che anche la pandemia ha un risvolto utile: "Il Covid-19 ci ha obbligati a una discontinuità con la normalità che credevamo intangibile. Ciò ha provocato in molti di noi un atteggiamento di insicurezza, paura nel futuro, precarizzazione che ci ha indotto, per sopravvivere, a cambiare i paradigmi esistenziali. Così abbiamo riscoperto il valore del tempo dell'esistenza, le passioni, la bellezza del contatto umano"
E' il tema dell'approfondimento settimanale di Giornale Radio Sociale. Lavoratori, imprenditori, professionisti della musica e dello spettacolo hanno messo in piedi un coordinamento, “LaMusicaCheGira”, per promuovere una riforma definitiva del settore. Se ne parla con il promotore, Emiliano Colasanti
Con l’invito all’accreditamento (entro il 29 ottobre) prende forma il programma di mobilità internazionale per il 2021-2027. Interessa decine di migliaia di italiani. Il nuovo sistema prevede, anche per le associazioni di volontariato, una sola procedura valida per tutti i sette anni
Intervista a mons. Antoine Hérouard, presidente della Commissione per gli Affari Sociali della Comece: “Il Covid-19 ci ha mostrato due cose. La prima è che almeno all’inizio è mancata la solidarietà, la prontezza ad aiutare i Paesi più colpiti dall’epidemia. La seconda è che per affrontare le conseguenze molto negative che questa crisi ha lasciato a livello economico e sociale, c’è bisogno di agire insieme. Nessun Paese può dire di essere capace di uscire e salvarsi da solo”