Suicidio assistito. Don Patriciello: “Mio fratello ci ha insegnato che si può amare la vita anche nel dolore”. No a comode “scorciatoie”

All'indomani della pronuncia dei giudici costituzionali la testimonianza personale del "parroco" della Terra dei fuochi: "Senza togliere nulla alla gravità e alla sofferenza delle persone che vivono queste situazioni drammatiche, mio fratello, malato terminale, ci ha insegnato che si può amare la vita anche nei giorni del dolore" e che "la gioia può convivere con la sofferenza". E sulla sentenza dice: "Sono preoccupato che possa aprire la strada a comode 'scorciatoie'". A rischio le persone più fragili

Consulta e suicidio assistito: è tempo di un grande dibattito nazionale

Agonismo è una grande parola del cristianesimo primitivo, che Papa Francesco ci sta riproponendo, a tutto campo. Spendiamola con franchezza, come ci sprona a fare, proprio sulle frontiere della vita e dunque della morte, la sorella morte corporale, che della vita fa parte. Per questo l’umanità ha sempre rifiutato tanto il cosiddetto accanimento terapeutico, che il suicidio, che l’omicidio, che l’eutanasia. Punti semplici per una discussione aperta, senza apriori ideologici. Che possa venire in contro a tutte le situazioni, senza tuttavia metter in discussione i principi e valori fondamentali

Europa alla ricerca di un’identità? Graglia: “il manicheismo è la morte della storia”

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in occasione dell’80° anniversario dell’inizio della seconda guerra mondiale suscitando contestazioni politiche e dibattito fra gli studiosi. A sua volta nella futura Commissione figura una delega che richiama la “protezione dello stile di vita europeo”. Ne parliamo con il biografo di Altiero Spinelli, docente di Storia dell’integrazione comunitaria: "l'unico pregio che vedo" nel testo dell'Europarlamento "è quello di invitare a non abbassare la guardia rispetto al risorgere dei totalitarismi e alle letture che li giustificano"

Pro-vocati dal Vangelo. A quando l’adultità?

Quando manca la maturità umana, fatichiamo a vivere in pienezza il Vangelo. Come noi cristiani stiamo curando l’adultità umana e spirituale, per poter portare un contributo valido oggi alla società, che stenta a fare un salto di qualità? Quale processi psicopedagogici da aprire, per passare dall’adolescenza alla sponsalità, alla paternità e alla maternità, alla generatività in qualsiasi stato di vita? Meditando la Parola, che cosa ci dice il Vangelo a questo proposito?