Due società di ricerca hanno posto le stesse domande (su fatti di attualità, sulla politica e sui prodotti commerciali) con due modalità differenti: off line e on line. I risultati dei questionari sono molto diversi. Alcuni temi sono sembrati importantissimi agli utenti dei social mentre venivano percepiti da tutti gli altri come meno rilevanti. Per non parlare del gradimento politico.
Rispetto al 2009, le copie diffuse in Italia ogni giorno sono scese da 5,2 a 4 milioni. Cinque anni fa c'erano 11 testate gratuite con 65 edizioni locali per 4 milioni di copie e oggi ne rimangono solo due con mezzo milione di copie. La cannibalizzazione della pubblicità da parte delle tv ha sottratto risorse al settore cartaceo. E già oggi il 38% della pubblicità mondiale va su Google.
Gli psicologi stanno analizzando i disturbi arrecati dall'uso compulsivo dei social da parte dei giovanissimi. Evidenziati frequenti disturbi del sonno, come il rischio dell'insorgere di altre pericolose malattie mentali. Inoltre la piazza virtuale è percepita come uno spazio aperto al bullismo digitale. La ricetta di Heather Cleland Woods dell'Università di Glasgow: introduciamo il "tramonto digitale".
Riparte da Piove di Sacco la Carovana Internazionale antimafie. Tema prescelto per l'edizione 2015 "Le periferie al centro". Nel mese di giugno ha percorso oltre 3.000 chilometri, attraversando 25 città.
Annunciata la possibilità di dare denaro direttamente dalle pagine di tutte le associazioni ospitate dal colosso dei social network. Una straordinaria opportunità, specie per le realtà più piccole. Paolo Ferrara, responsabile fundraising di Terre des Hommes, spiega però perché sulle raccolte fondi online c'è ancora tanta strada da fare in Italia.
PrayerBox è una piattaforma a indirizzo religioso a metà tra Facebook e Twitter messa a punto da Adebambo Oyekan Oyelaja, un giovane programmatore nigeriano. Gli utenti si stanno moltiplicando e si registra inoltre una interessante convergenza interreligiosa con l’islam.
La regione in un momento decisivo nella lotta alle infiltrazioni malavitose. La criminalità ha scelto di inserirsi soprattutto nel sistema produttivo locale. Crisi economica, corruzione e “nero” creano un terreno di possibile illegalità. Il bisogno di consapevolezza e di un’azione di tutte le forze politiche e sociali. I primi segnali della presenza malavitosa risalgono a molti anni fa ma spesso sono stati troppo sottovalutati. Il mondo delle aziende sempre più a rischio.
Rapporto Ecomafia di Legambiente. Nel 2014 sono stati 29.293 i reati accertati, per un fatturato criminale aumentato di 7 miliardi. Crescono i reati nel ciclo dei rifiuti (+26%), ma il settore più redditizio per le organizzazioni criminali è stato quello agroalimentare. "Ma adesso, grazie alla nuova legge, pagheranno".Per leggere il servizio iscriviti gratuitamente al sito.
Nella “Carta di Assisi” approvata da Federsolidarietà un richiamo in 9 punti basato su solidarietà e legalità. Il presidente Guerini: “La tentazione del fatturato in alcuni casi ha fatto perdere i lumi. Basta con le autoassoluzioni perché lo facciamo a fin di bene”.