A Roma gli Stati generali dell'antimafia promossi da Libera. Chiara, Mariano, Marco e Roberto: sono loro che animano i presidi sul territorio italiano, tutti intitolati a una vittima delle mafie, perché, come diceva Borsellino, «la mafia non è una sola, ma è come un albero fatto di tanti rami secchi». Da Nord a Sud del paese, un lavoro instancabile per la legalità. Ideali forti e coraggio per interloquire con ambienti spesso sottomessi alle mafie.
Dopo giorni di polemiche la campagna Mettiamoci in gioco risponde alle accuse sul protocollo con Sistema gioco Italia di Confindustria. «Con i concessionari solo un confronto per la legge quadro». Libera fa marcia indietro e si dissocia anche l'Azione Cattolica.
Tre i punti – i numeri 52, 53 e 55, relativi all'accesso dei divorziati risposati all'Eucaristia, alla proposta della "comunione spirituale" e alle unioni omosessuali – che non hanno ricevuto la maggioranza qualificata. L'attenzione ai matrimoni civili e «fatte le debite differenze, anche alle convivenze». Dal papa l'incoraggiamento a proseguire nel discernimento spirituale in vista del Sinodo ordinario.
Primo paese in Europa e terzo al mondo. È il triste primato italiano riguardo il gioco d'azzardo, un vera e propria piaga sociale. Contro la quale occorre un'azione intensa di tipo culturale ed educativo. In diocesi di Padova sono attivi la commissione Nuovi stili di vita, ma ora anche il vicariato di Abano Terme con un documento e un convegno, il 29 ottobre, a cui parteciperà anche il vescovo Mattiazzo.
Indagine Censis: oltre il 77 per cento dei genitori ritiene che i media siano pericolosi non solo per i minori ma anche per gli adulti. Mancano ancora efficaci sistemi di controllo, mentre si moltiplica l'offerta informativa.
Il dibattito tra i padri sinodali si è scaldato fino a farsi sempre più partecipativo e appassionato. Al centro della riflessione, la questione dell'accesso all'eucaristia per i divorziati risposati e le proposte per accelerare le dichiarazioni di nullità dei matrimoni. Analizzata anche la "procedura amministrativa" per la nullità mediante la dichiarazione diretta del vescovo diocesano.
Sinodo sulla famiglia: ribadita dai padri sinodali la necessità di "riconoscere elementi positivi anche nelle forme imperfette che si trovano al di fuori" del matrimonio sacramentale. Risuonata l'urgenza di "scelte pastorali coraggiose" su separati, divorziati non risposati, divorziati risposati. Per le persone omosessuali ("hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana"), la chiesa deve essere "casa accogliente".
Il papa ha indicato lo stile sinodale, improntato alla "parresia" evangelica. Nella relazione del cardinale Péter Erdő affrontati tutti i nodi culturali e pastorali sui quali i padri sinodali si confronteranno. Dalle convivenze che hanno sostituito il matrimonio alla posizione dei divorziati risposati civilmente. Nella consapevolezza, però, che c'è «un patrimonio di fede chiaro e ampiamente condiviso».
Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e segretario speciale del Sinodo, chiarisce: «Nella chiesa ortodossa non c'è un secondo o terzo matrimonio: c'è solo il primo, e dopo il primo il sacerdote dà una benedizione che non ha valore sacramentale, ma soltanto di invito alla penitenza… È una prassi condivisibile». E ancora: «I divorziati risposati sono battezzati, sono figli della chiesa, che la chiesa ama».