Foto on-line: parte dagli Usa il “Baby blackout”

Cresce il numero dei genitori che decidono di non condividere le foto dei propri figli. Sta crescendo una nuova consapevolezza nei confronti dei minori che, una volta cresciuti, un giorno potrebbero non gradire la diffusione di immagini relative alla propria infanzia. Un dibattito pubblico che segna una svolta su un approccio relazionale spesso troppo superficiale.

Come cambia la famiglia secondo l’Istat

In recupero i matrimoni civili negli ultimi due anni (+5.340 cerimonie). Primi matrimoni in età avanzata. Le coppie omosessuali rappresentano allo stato attuale circa lo 0,03 per cento del totale (7513 secondo il censimento) ma sono circa 1 milione le persone che si sono dichiarate omosessuali o bisessuali nell’ultimo censimento della popolazione italiana effettuato.

Più matrimoni, ma solo grazie agli immigrati

I dati del 2012 segnalano un leggero aumento, all'interno di un trend negativo in atto dal 1972. Le nozze con rito religioso sono state 122.297, con 33 mila unità in meno negli ultimi 4 anni. Ma il dato Istat differisce in modo considerevole da quello riportato nell'Annuarium Statisticum Ecclesiae che, per lo stesso anno, censisce 140.152 matrimoni tra cattolici e 3.182 tra cattolici e non.

Le persone muoiono. Ma non su Facebook

Si calcola che nel mondo intero, negli ultimi 12 mesi, gli account "abbandonati" a causa della morte del titolare siano diversi milioni. Un gigantesco giardino digitale dove le lapidi funerarie sono costruite con tutti i "post", "like", "tweet". Il rischio di essere ricordati per tutte le nostre banalità. Il "qui e ora" e il "taglia e incolla" prenderanno il sopravvento sul ricordo ricostruito e mediato.

Dagli slot-mob a un libro denuncia. Chi c’è dietro l’azzardo?

Società schermate, conflitti d'interesse, contratti che impongono milioni di euro in pubblicità. La denuncia nel corso della presentazione del libro Vite in gioco. Oltre la slot economia, di Carlo Cefaloni: «Bisogna intervenire sulle concessioni. Andare oltre la questione patologie e al divieto di pubblicità previsto nel Testo Unico».

La malattia condivisa sul web

«Nel 2005 erano pochi a parlare in rete della propria malattia – spiega Romina, del gruppo di Oltreilcancro.it che riunisce diversi autori – Superata la terapia, in famiglia mi dicevano che era passato tutto, non se ne poteva più parlare. Mi sentivo castrata, avevo il bisogno di raccontare e ho capito che era la strada giusta per proseguire il mio percorso di guarigione e per aiutare altri, perché spesso si rimane soli».