A fatica, ma l’Europa tiene

Per la prima volta dal 1979, quando l'europarlamento fu votato direttamente dai cittadini, l'astensione non cresce: il numero dei votanti è sicuramente modesto (43 per cento), ma in linea con quello del 2009. All'Eurocamera irrompe la politica vera e propria, fatta di consensi elettorali, partiti, programmi, leader, strategie e alleanze. Il nome del prossimo presidente della Commissione ne sarà una riprova.

Se la “generazione Erasmus” dice no all’Europa

Il sociologo Piergiorgio Corbetta analizza le scelte della generazione Erasmus che sembra rifiutare i partiti tradizionali quando non addirittura il voto: «In tutta Europa c'è una situazione di crisi e c'è bisogno di trovare un capro espiatorio. Per esempio, l'euro…». A questo si aggiunge che i giovani «hanno meno fedeltà di partito, e sono più propensi ad abbracciare nuove idee». Inoltre «non hanno idea di classe, sono deideologizzati».

Votare si deve. Nonostante tutto

Più facile recarsi alle urne per le amministrative. Più complicato trovare le motivazioni giuste per il rinnovo del parlamento europeo. Abbiamo una moneta comune, ma dobbiamo ancora gettare le basi per una politica comune. Accadrà questa volta, pur in presenza di una forte spinta nazionalista e populista? Difficile dirlo.

«Chiesa, occhi aperti contro la corruzione»

Il magistrato Raffaele Cantone, neo "supercommissario" per l’Expo spiega perché ha accettato l’incarico: «Don Milani mi pare dicesse che è facile tenere le mani pulite tenendole in tasca». Apprezzamento per le parole di papa Francesco contro la corruzione che sono «un richiamo forte all’interno della chiesa». Sul fronte antimafia chiede «un maggiore impegno contro la corruzione da parte delle parrocchie».

Nuovi poveri e migranti nelle urne per l’Europa

Nella dichiarazione emessa il 20 marzo dai vescovi della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea) un'agenda della crisi sociale del continente. È essenziale che i cittadini esprimano il proprio voto credendo nel futuro del processo europeo e con il desiderio di contribuire al suo successo.

La legalità nasce dai campi

Per il secondo anno consecutivo, Campolongo Maggiore, nel Veneziano, dal 26 luglio al 2 agosto ospiterà una ventina di ragazzi di tutta Italia coinvolti dal Movi e dall’associazione Libera in un percorso di impegno e formazione su immobili un tempo di proprietà di importanti esponenti della mala del Brenta.

Sinodo sulla famiglia/6* Matrimoni irregolari ed educazione dei figli

Sempre più di frequente – anche se non riesco ad azzardare una percentuale – genitori che non sono sposati in chiesa si rivolgono alla parrocchia per inserirvi i loro figli. Le loro richieste non sono diverse da quelle degli altri genitori. Come ha ben evidenziato qualche anno fa una ricerca del sociologo Alessandro Castegnaro, i genitori chiedono soprattutto due cose alla parrocchia.

Un nuovo slancio contro la cultura della mafia

Intervista a tutto campo con il procuratore nazionale Franco Roberti: «A volte il mafioso si atteggia a buon credente e praticante e questo trae in inganno. In ogni caso è un criminale che deve essere condannato alla giusta pena ed espiarla». Altri temi: il valore della costituzione, il processo celebrato in tempi ragionevoli, il ruolo del procuratore europeo e la lotta al gioco d’azzardo.

Slot mob: anche Padova scende in piazza

C’è un grande striscione con scritto a carattere cubitali “un bar senza slot ha più spazio per le persone”; c’è chi gioca al calcio balilla, chi salta la corda come si usava nei cortili, chi si inventa qualche passatempo con palline di carta arrotolata; ci sono anche tre bar aperti, il Forzatè, Al Carmine-Edelweis, il Caffè blu, perché la festa è anche per loro, che hanno detto no alle slot machine. Inizia così la giornata dello Slot mo' a Padova, per proseguire poi in municipio con un convegno sui dati, sempre più drammatici, dell'azzardo in Italia, tra proliferare delle "macchinette" e moltiplicarsi dei gratta e vinci.