Si sono celebrati ad Amatrice i funerali delle vittime del sisma del 24 agosto. Davanti l’altare 28 feretri, due di colore bianco, quelli di due fratellini, un bambino di tre anni e una bimba di tre mesi che avrebbe dovuto ricevere il battesimo domenica prossima con il nome di Vera. E poi la lunga, commossa lettura dei nomi delle vittime del sisma, 231 ad Amatrice, 11 ad Accumoli. Su un totale di 292. Mons. Pompili nell'omelia: «Il terremoto non uccide. Uccidono piuttosto le opere dell’uomo!». E poi, «disertare questi luoghi sarebbe ucciderli una seconda volta». Papa Francesco, attraverso la presenza del suo elemosiniere, mons. Konrad Krajewski, che ha concelebrato, ha donato alle famiglie colpite una corona del Rosario
Resta una patologia gravissima del nostro sistema politico, amministrativo ed economico. A gennaio era stato il rapporto di Transparency International a segnalare che su 168 Stati, analizzati attraverso il nuovo Indice di percezione della corruzione, l’Italia si collocava al 61° posto. Il rapporto della Fondazione Hume pubblicato il 21 agosto dal Sole24Ore ci ha fatto sapere che tra i 34 Stati aderenti all’Ocse soltanto Grecia e Turchia sono considerate più corrotte dell’Italia, se si considera un arco di cinque anni. Le valutazioni del Meic. Ora ci attende la ricostruzione delle aree devastate dal terremoto: una prova da superare
Esserci per condividere lacrime, abbracci o sguardi velati di sollievo. In momenti come questi il prete deve esserci, per la gente, anche se «la mente è sottoposta a visioni, emozioni e provocazioni che destabilizzano». Ne è convinto don Fabio Gammarrota, parroco di Cittareale e Posta, piccoli Comuni del Reatino vicini ad Amatrice, dall'alba di ieri nella cittadina rasa al suolo dal sisma. La sua testimonianza parla di dolore ma anche di speranza, delicatezza e umanità: come quella con cui operano le squadre di soccorso, o quella della parrocchia, dei volontari e del Comune di Cittareale che hanno deciso di preparare e offrire ogni sera ai soccorritori un pasto caldo, una "vera cena" da condividere
Una squadra di sei vigili del fuoco ed un gruppo di cinque unità della Gendarmeria vaticana. Questo il “piccolo” contingente di aiuto, supporto e presenza che papa Francesco ha voluto inviare nei luoghi colpiti dal sisma. «Siamo una goccia in questo oceano di solidarietà», racconta Fabio Vagnoni, responsabile dell'unità della gendarmeria vaticana. E sull'ipotesi di una visita di papa Francesco sui luoghi colpiti dal sisma dice: «Sinceramente non ne sono informato. Ma questo non esclude che possa avvenire. So quanto papa Francesco sia vicino agli ultimi e ai più bisognosi. Immagino che voglia esprimere e dimostrare la sua vicinanza».
Il racconto di suor Marjana Lleshi delle Ancelle del Signore. La religiosa è stata tratta miracolosamente in salvo da un ragazzo colombiano che nell'istituto per anziani faceva il badante. Il suo "angelo". "Pensando alle suore che sono ancora sotto le macerie - racconta -, devo dire che io non sono più santa di loro. Allora, mi chiedo: perché io mi sono salvata e loro no? Ho capito che Dio non guarda la perfezione della nostra fedeltà ai suoi comandamenti, ma è amore e misericordia".
Mentre iniziano a delinearsi i drammatici contorni della tragedia che ha colpito il Centro Italia, la Presidenza della Cei ha disposto l’immediato stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’otto per mille per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali. Indetta una colletta nazionale, da tenersi in tutte le Chiese italiane il 18 settembre 2016, in concomitanza con il 26° Congresso eucaristico nazionale. Appello alla generosità dei padovani dalla Caritas: ecco come donare.
Parla Carlo Meletti, responsabile del Centro pericolosità sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv): “Dobbiamo aspettarci una sequenza sismica molto lunga, per diversi mesi, com’è accaduto a L’Aquila e anche due-tre scosse molto forti. Questo non è un fatto eccezionale, ma è una caratteristica dei terremoti dell’Appennino italiano. In Emilia, per esempio, è accaduto dopo otto giorni”. La prevenzione, aggiunge, "richiede tempi lunghi e molti investimenti. Ma si pensi al risparmio di vite umane che si otterrebbe!".
Quando finirà la fase acuta dei soccorsi, bisognerà per prima cosa evitare errori del passato e soluzioni intermedie per la popolazione colpita. Il commento di don Andrea La Regina, responsabile macroprogetti della Caritas italiana che già nel 2009 ha coordinato gli interventi a L’Aquila. Nei prossimi giorni la visita della Caritas nei luoghi del sisma.