Scrivere oltre la disabilità. Veronica Cantero Burroni: “La vita vale la pena viverla anche nella sofferenza”

16 anni, argentina, costretta dalla nascita sulla sedia a rotelle, è autrice di cinque libri. Il primo lo ha scritto a 7 anni. L’ispirazione le giunse dall’incontro con i nausa, animali simili ai procioni che si possono incontrare vicino alle cascate argentine. “Parlandone con un amico, mi ha proposto di scrivere un libro. Dissi di sì”. Da allora non si è più fermata

Nella preghiera di Fabio c’è la ricchezza della vita

Fabio è affetto dalla sindrome di Down e, fin da piccolo, si è rivelato ricco di simpatia e di affetto, aperto alla dimensione relazionale, desideroso di svolgere un ruolo significativo dentro la comunità. Tutti, infatti, lo conoscono come il “vice capo”, dove “il capo” nel suo frasario è il sacerdote, l’assistente spirituale della Fondazione

La fede nel sorriso di Simone: danzare al ritmo dello Spirito non conosce limiti

Perché tanti studenti liceali e universitari chiedono di vivere con i giovani e con gli altri ragazzi del Centro le loro vacanze? Perché Irene quest’anno è venuta a fare il suo servizio a Simone nonostante il giorno dopo la fine del turno estivo abbia dovuto sostenere un importante esame all’università? Forse perché una paradossale bellezza si manifesta in Simone e negli altri ragazzi, soprattutto i più gravemente colpiti, e attira il cuore, muovendolo alla danza

I maestri della preghiera: la fede dei giovani disabili è questione di tenerezza e sensibilità

La liturgia è davvero il momento della sintesi, in cui ogni cosa è presentata a Dio e ricapitolata nel Signore: le attese, le speranze, le gioie e le tristezze dei ragazzi trovano le parole o i gesti giusti, pur nella riduzione del vocabolario e senza l’ornato dell’eloquio, per scaturire dal cuore e puntare dritto a quello dei presenti. Alcuni di loro ormai da tanti anni esprimono questo ministero all’interno di ogni messa

Edith Stein, la donna che cercò la Verità fin dai banchi di scuola

Fu proclamata Patrona d’Europa perché sperimentò su di sé la grande ferita inferta all’umanità dell’Europa con la sciagurata furia della Shoah che, se stava travolgendo il popolo ebraico, avrebbe poi travolto anche il popolo cristiano. Ovvero già lo stava travolgendo con la sua mistificazione. Oggi, dopo la svolta del Vaticano II e l’insegnamento, la vicinanza e l’amicizia scaturita dal dialogo ebraico-cristiano, possiamo guardare alla carmelitana Teresa Benedetta della Croce come ad una donna che raccoglie nel suo grembo tutte le tristezze, le vicissitudini secolari di oppressione, gli errori madornali che segnarono il nostro cammino nella storia e nel suo coraggio martiriale li trasfigura per il presente e il futuro