Bright Eguabor viene dalla Nigeria, ha 32 anni ed è in Italia dal 2011. Ha fatto un lungo viaggio, a piedi, con mezzi di fortuna, su un barcone. In Italia si è subito dato da fare per imparare la lingua e trovare un lavoro. Si è cimentato nell'agricoltura e ora sta svolgendo un tirocinio alla cooperativa sociale Coislha a Padova.
16 anni, argentina, costretta dalla nascita sulla sedia a rotelle, è autrice di cinque libri. Il primo lo ha scritto a 7 anni. L’ispirazione le giunse dall’incontro con i nausa, animali simili ai procioni che si possono incontrare vicino alle cascate argentine. “Parlandone con un amico, mi ha proposto di scrivere un libro. Dissi di sì”. Da allora non si è più fermata
Fabio è affetto dalla sindrome di Down e, fin da piccolo, si è rivelato ricco di simpatia e di affetto, aperto alla dimensione relazionale, desideroso di svolgere un ruolo significativo dentro la comunità. Tutti, infatti, lo conoscono come il “vice capo”, dove “il capo” nel suo frasario è il sacerdote, l’assistente spirituale della Fondazione
Perché tanti studenti liceali e universitari chiedono di vivere con i giovani e con gli altri ragazzi del Centro le loro vacanze? Perché Irene quest’anno è venuta a fare il suo servizio a Simone nonostante il giorno dopo la fine del turno estivo abbia dovuto sostenere un importante esame all’università? Forse perché una paradossale bellezza si manifesta in Simone e negli altri ragazzi, soprattutto i più gravemente colpiti, e attira il cuore, muovendolo alla danza
La liturgia è davvero il momento della sintesi, in cui ogni cosa è presentata a Dio e ricapitolata nel Signore: le attese, le speranze, le gioie e le tristezze dei ragazzi trovano le parole o i gesti giusti, pur nella riduzione del vocabolario e senza l’ornato dell’eloquio, per scaturire dal cuore e puntare dritto a quello dei presenti. Alcuni di loro ormai da tanti anni esprimono questo ministero all’interno di ogni messa
Piergiorgio è il casaro della famiglia Agostini. In tasca ha una laurea in ingegneria informatica conseguita all’università di Padova. La decisione di seguire il fratello Alberto nell'avventura della malga è stata immediata, senza esitazioni.
Fu proclamata Patrona d’Europa perché sperimentò su di sé la grande ferita inferta all’umanità dell’Europa con la sciagurata furia della Shoah che, se stava travolgendo il popolo ebraico, avrebbe poi travolto anche il popolo cristiano. Ovvero già lo stava travolgendo con la sua mistificazione. Oggi, dopo la svolta del Vaticano II e l’insegnamento, la vicinanza e l’amicizia scaturita dal dialogo ebraico-cristiano, possiamo guardare alla carmelitana Teresa Benedetta della Croce come ad una donna che raccoglie nel suo grembo tutte le tristezze, le vicissitudini secolari di oppressione, gli errori madornali che segnarono il nostro cammino nella storia e nel suo coraggio martiriale li trasfigura per il presente e il futuro
Nella prima pagina della Difesa dell’11 agosto è riportata una filastrocca significativa che fa la parodia delle brame dei tre comandanti austroungarici, Conrad dell’armata degli altipiani, Boroevic e Wurm delle armate del Piave.
La Difesa dell’11 agosto 1918 trascrive una filastrocca satirica pubblicata su La Tradotta, il giornale della Terza armata, che fa riferimento alla speranza frustrata degli austriaci di sfamarsi saccheggiando la pianura veneta.