Mosaico
Centri estivi: la campagna come terapia
Dopo il secondo anno scolastico irto di disagi, didattica a distanza e distanziamenti, benvengano aria aperta, natura e manualità
Dopo il secondo anno scolastico irto di disagi, didattica a distanza e distanziamenti, benvengano aria aperta, natura e manualità
La campagna come aiuto alla crescita dei ragazzi, in particolare dopo la pandemia? È un’idea che si sta diffondendo. D’altra parte, non è un’idea nuova, da tempo si è venuti scoprendo il contributo che il contatto con la natura e con le attività rurali, dalla terra alle piante fino agli animali, può dare dal punto di vista educativo e anche terapeutico.
Secondo le associazioni degli agriturismi, gli ampi spazi e il distanziamento naturale, ma soprattutto il ritorno alla manualità e all’aria aperta, sono una soluzione ideale per rispondere ai crescenti disagi, sociali alimentari e di altra natura, causati dalla pandemia. Così le proposte aumentano anche se le difficoltà legate al Covid, sperimentate già lo scorso anno, non rendono facili le cose e non tutte le realtà rurali sono riuscite a organizzarsi per accogliere i ragazzi in veri centri estivi.
Tra le esperienze ne segnaliamo una, quella del circolo Wigwam di Arzerello di Piove di Sacco (www. wigwam.it), storica associazione ambientalista che nel 2021 si appresta a compiere mezzo secolo dalla prima attività, quando cinquanta ragazzi “di allora” si trovarono a piantare alberi a malga Mariech, sopra Valdobbiadene. «Siamo nati per lavorare sull’ecologia ambientale ma prima ancora su quella sociale – spiega il presidente Wigwam, Efrem Tassinato – perché l’ambiente è il bene comune per eccellenza, non possiamo permetterci di comprometterlo. Il nostro centro estivo, organizzato assieme all’associazione Si può fare, punta a far capire questo e i ragazzi lo provano sul campo. Proponiamo attività dai tre anni in su, ma coinvolgiamo anche molti adulti: mirando all’educazione alla socialità e al dialogo intergenerazionale, facciamo intervenire persone di varie età. Ad esempio, sono gli over 65 a insegnare ai ragazzi come fare l’orto».
Il “Gioco dell’orto” è solo una delle molte attività che si possono fare in campagna: al Wigwam c’è anche il “Gioco degli alberi”, che consiste nell’imparare i loro nomi lungo il troso botanico, e c’è il gioco di disegnare la campagna. Infine, è un gioco anche imparare un decalogo del rispetto ambientale.
«Mi piace sottolineare – continua Tassinato – che i ragazzi scoprono quello che chiamiamo “il valore del fosso”. Il fosso, come quello che passa da noi, è un contenitore di biodiversità, era il vero parco giochi delle generazioni passate, un fulcro di vita ricco di specie arboree e animali, dai germani reali alle gallinelle, ai pesciolini. E poi gli aironi: se anche non si vedono, si impara a riconoscerne le tracce che lasciano al loro passaggio».
Al centro estivo i ragazzi fanno poi la compostiera con le foglie che usano per i laboratori. Imparano che le piante vivono e muoiono, ma le foglie rinascono come humus, proseguendo così il ciclo della vita.
Le attività si tengono nella sede di via Porto 8 ad Arzerello di Piove di Sacco, dal 28 giugno al 6 di agosto.