Mosaico
Centro mondo amico. Uno spazio per donne e bambini nel momento del bisogno
Il Centro Mondo Amico è una casa accoglienza alla Mandria, nostra “parrocchia sorella“, dove sono ospitati donne e bambini bisognosi.
MosaicoIl Centro Mondo Amico è una casa accoglienza alla Mandria, nostra “parrocchia sorella“, dove sono ospitati donne e bambini bisognosi.
Donne vittime di violenza, madri con figli minori che fuggono dalla guerra, tutte persone dignitose che vivono un momentaneo disagio sociale. All’interno della struttura, dove operano una decina di volontari, c’è anche un “negozio vintage” aperto a tutti.
È stato creato essenzialmente per due ragioni: si voleva creare una piccola economia di scala che potesse contribuire all’autosostentamento, ma soprattutto far socializzare gli ospiti della struttura con gli altri membri della comunità. Inizialmente il centro era gestito dalle suore missionarie comboniane, che vivevano qui, poi in un secondo momento la struttura è stata affidata alla cooperativa Città Solare guidata da Maurizio Trabuio. Le persone accolte all’interno della casa sono tutte seguite dai servizi sociali del Comune e dalle organizzazioni del territorio.
Entrando abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano come sia strutturata una casa di accoglienza. All’interno ci sono degli spazi comuni e degli ambienti del tutto indipendenti. In cucina troviamo un solo frigo, al cui interno ciascuno ha il proprio spazio, oltre a degli armadietti personali. Altri spazi di condivisione sono la sala pranzo, con i divani e la tv, e l’aula studio dove gli ospiti imparano la lingua, leggono un libro e possono studiare.
Abbiamo incontrato due fratelli: Chiara e Mattia, di 14 e 16 anni, che vanno a scuola a Padova. Oltre a loro c’era una piccola bambina di 16 mesi di nome Melissa: un terremoto, nel vero senso della parola, piena di energia e sempre sorridente. Alcuni dei nostri compagni avevano già fatto esperienze di questo tipo, ma per la maggior parte di noi è stata una esperienza che porteremo per sempre nel cuore e per la quale vorremmo ringraziare tutte le volontarie del Cma.