Idee
Chiesa sinodale, tra utopia e realtà. Fare dell’ascolto una vera ricchezza
Chiesa sinodale, tra utopia e realtà è stato il tema dell’ultimo Forum di Limena. Al centro la Chiesa come popolo di Dio
Chiesa sinodale, tra utopia e realtà è stato il tema dell’ultimo Forum di Limena. Al centro la Chiesa come popolo di Dio
Il 15 marzo il card. Mario Grech, segretario generale della Segreteria generale del Sinodo, ha annunciato le tappe della fase attuativa del Sinodo che culminerà nel mese di ottobre del 2028 con un’assemblea ecclesiale. L’appuntamento sarà preparato da un percorso di attuazione del Documento finale della XVI assemblea generale approvato a ottobre scorso attraverso l’attivazione di processi di discernimento e decisione nelle Chiese locali e nei raggruppamenti di Chiese. «Cosa sia questa assemblea ecclesiale, a tutt’oggi, non me la sento di dirlo. Per provare a farcene un’idea possiamo però guardare all’assemblea del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam, ndr) che si è svolta a Porto Rico nel 2023, un “convenire di Chiese”, non solo di pastori». A dirlo è don Riccardo Battocchio, teologo, prete della Diocesi di Padova e nominato lo scorso 24 febbraio vescovo di Vittorio Veneto. Battocchio è intervenuto assieme al vescovo di Chioggia don Giampaolo Dianin e alla teologa Giuliva Di Berardino in occasione dell’ultimo appuntamento del Forum di Limena, sabato 22 marzo, dedicato a “Chiesa sinodale tra utopia e realtà”. Un tema che il teologo originario di Romano d’Ezzelino conosce bene, non solo per i vent’anni di studi dedicati all’argomento ma per l’incarico di segretario speciale del Sinodo nelle due sessioni del 2023 e del 2024. Secondo Battocchio siamo di fronte a un percorso nuovo tutto da costruire, «un bicchiere mezzo pieno ma generativo» che rappresenta «una nuova fase di ricezione del Concilio Vaticano II, che coincide con il magistero di papa Francesco e che vede alcune accentuazioni». Una su tutte, «la ripresa della comprensione della Chiesa come popolo di Dio e un’articolazione adeguata del capitolo secondo e del capitolo terzo di Lumen gentium» dedicati rispettivamente a “Il popolo di Dio” e alla “Costituzione gerarchica della Chiesa e in particolare dell’episcopato”. Due realtà che appaiono distinte e separate anche se «non è questa l’idea del Concilio Vaticano II» afferma il teologo. Battocchio vede nel cammino del Sinodo «la possibilità di tenere in unità aspetti che potevano essere ancora non ben collegati tra loro». Un tema, questo, ulteriormente evidenziato da Giuliva Di Berardino, teologa ed esperta di liturgia della Diocesi di Verona: «Il Concilio di Trento metteva il presbitero come singolo di fronte a Cristo, mentre il Concilio Vaticano II parte dalla categoria del popolo di Dio. È questione di corpo, non di singolo».
Un corpo che la sinodalità rende protagonista in modo nuovo, come ha evidenziato don Giampaolo Dianin, membro della segreteria del Sinodo diocesano di Padova prima di essere nominato vescovo di Chioggia, nel 2021: «Nel lavoro per mettere “a fuoco” i temi da affrontare nel Sinodo è emerso il sogno di una Chiesa di cristiani che si confrontano a partire dall’ascolto della Parola di Dio, senza ansie di dover “fare delle cose”, una Chiesa di relazioni». Dianin non ha dubbi: «La sinodalità è uno stile che fa parte del dna della Chiesa, ma nel processo decisionale tutta questa ricchezza di ascolto si perde per strada. Come rendere “reale” quell’ascolto?». Un altro limite evidenziato è che le conclusioni di questi percorsi siano più «auspici consegnati alle Chiese che input concreti per camminare insieme. Credo che il prossimo Sinodo sarà la prova del fuoco di quanto fatto finora. Auspico che non si scelga un tema “vasto”: tanto più sarà puntuale e tanto meno perderemo la ricchezza dell’ascolto e saremo capaci di prendere delle decisioni».
Il percorso di accompagnamento della fase attuativa del Sinodo vedrà in maggio la pubblicazione di un apposito documento che ne indicherà lo svolgimento specifico. Successivamente, tra il primo e il secondo semestre del 2027, si svolgeranno assemblee di valutazione nelle Diocesi, Eparchie, Conferenze episcopali nazionali e internazionali, strutture gerarchiche orientali e altri raggruppamenti di Chiese. Il primo e il secondo semestre del 2028 saranno invece pensati per le assemblee continentali di valutazione e per la pubblicazione dell’Instrumentum laboris dell’assise ecclesiale dell’ottobre 2028. Spazio al Sinodo anche al Giubileo: dal 24 al 26 ottobre è stato infatti indetto il Giubileo delle équipe sinodali e degli organi di partecipazione.