Mosaico
Cogollo del Cengio Il 30 maggio alle 20.45 riapre il cinema parrocchiale. Lo fa con il reading Dove sei madre, tratto dall’omonimo romanzo di Raffaella Calgaro. Aprirà nuovamente le sue porte il 30 maggio alle 20.45 il cinema parrocchiale di Cogollo del Cengio, in via don Luigi Agostini 5 e lo farà con un reading musicale dal titolo Dove sei madre, tratto dall’omonimo romanzo di Raffaella Calgaro. «Un cinema parrocchiale dimenticato da troppo tempo – racconta l’autrice – Vecchi sedili di legno che raccontano, ancora oggi, gli anni d’oro in cui i film western tenevano inchiodati di pomeriggio i ragazzi, di sera gli adulti. Da qualche mese a Cogollo del Cengio, piccolo paese dell’Alto vicentino, questo luogo sta riprendendo forma». È grazie a un gruppo di volontari, genitori, ma non solo, che si sono dati l’evocativo nome di “Dietro le quinte”, se questo luogo sta ritornando a diventare spazio di incontro, dover far cultura, intrattenimento, dove dialogare e incontrarsi. Dedicano il loro tempo libero a pulire, dare il colore, sistemare. Con loro anche artigiani e imprenditori. Ognuno fa la sua parte con l’unico obiettivo di fare qualcosa per la propria comunità. «Un refolo di vita ha ricominciato a scorrere tra le pareti rimesse a nuovo – continua Raffaella Calgaro – le ragnatele sono sparite, così come la polvere che segnava il tempo, fermo ormai da decenni. È un sogno divenuto realtà, grazie a giovani genitori, donne e uomini, uniti dal medesimo obiettivo: riaprire alla comunità lo spazio che una volta accoglieva grandi e piccini. Uno spazio identitario, che vuole creare ponti tra il dentro e il fuori, tra il paese e gli altri paesi. Dialoghi, non monologhi, tessuti tra la gente per stare bene insieme». La scelta dello spettacolo non è casuale: il reading infatti affronta il tema dell’amore materno che si fa comprensione, solidarietà contro i pregiudizi, contro la guerra, contro l’individualismo. Racconta la storia di due donne, Livia Ghellè, una biologa in pensione, e Mariàm Abrahàm, una donna eritrea, che, grazie al loro essere madre riescono a riannodare i fili della riconciliazione. Verso il genere umano. Verso chi ha compiuto violenza. «In un mondo dove la violenza e la legge del più forte marcano le esistenze a qualunque latitudine – conclude l’autrice – due madri nel chiuso di un appartamento ci ricordano il nostro essere umani, la necessità di recuperare relazioni autentiche con l’“altro”. La vicenda è anche un invito alla riflessione su quanto abbiamo perduto, sul senso del tempo in un mondo dove troppo spesso funziona il detto di “chi ha tempo non aspetti tempo”. “Le madri sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico. Sono esse, le madri, a odiare maggiormente la guerra, che uccide i loro figli” ricordava papa Francesco». Le voci del reading sono di Sonia Zana, Cristina Zorzi e della stessa Raffaella Calgaro, l’accompagnamento musicale è di Paolo Calgaro. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.