I Solisti Veneti, diretti da Giuliano Carella, propongono un concerto dal titolo evocativo: “Il colore del suono”. Un evento musicale che intreccia spiritualità, arte e musica, dedicato alla celebrazione delle nuove vetrate artistiche del Santuario, recentemente installate per arricchire di luce e significato il luogo di culto.
L’iniziativa si inserisce in una fruttuosa collaborazione con OPSA, istituzione diocesana simbolo da 65 anni dell’accoglienza, dell’assistenza e della solidarietà nei confronti dei più fragili, offrendo essa servizi residenziali e semiresidenziali a persone con disabilità e anziani con decadimento cognitivo. Il concerto è pensato non solo come momento di elevazione artistica, ma anche come esperienza di comunione e partecipazione, aperta gratuitamente al pubblico.
Un omaggio quindi al linguaggio spirituale del colore. La scelta del titolo “Il colore del suono” richiama una dimensione profonda della musica: la sua capacità di evocare sfumature emotive e spirituali analoghe a quelle della luce e dei colori che ora illuminano il Santuario. Le nuove vetrate, installate a fine 2024 in occasione dell’elevazione della chiesa dell’OPSA a Santuario diocesano, sono concepite come veri e propri racconti visivi ed evocativi di fede: le 64 finestre, dove sono sviluppati i temi del cantico del “Te Deum” e del salmo “Laudate Dominum”, rifrangono la luce naturale in mille tonalità, trasformando lo spazio in uno scrigno di meditazione e bellezza. Allo stesso modo e con una selezione che contemporaneamente celebra e si armonizza al contesto, il programma musicale percorre stili e colori sonori diversi, dal barocco alla classicità viennese, dall’intima preghiera al solenne canto corale.
Un arcobaleno di suoni tra barocco e sacro, da sempre vertici della spiritualità musicale per una serata di elevazione nel segno della musica e della luce.
Ad aprire il concerto sarà uno dei rarissimi esempi di musica scritta espressamente per una celebrazione padovana: il Concerto in re maggiore RV 212 di Antonio Vivaldi, composto “per la S. Solennità della Lingua di Sant’Antonio in Padova, 1712”. Un omaggio storico alla città e alla devozione antoniana, unito a una scrittura violinistica virtuosistica e luminosa.
Seguirà il Laudate Jehovam di Georg Philipp Telemann, un salmo gioioso in cui l’energia corale si alterna a sezioni strumentali dal sapore brillante.
Il Coro Iris Ensemble, diretto da Marina Malavasi, dà voce a questo potente inno di lode, con una sonorità piena e coinvolgente.
Ancora Vivaldi, con il celebre Concerto in mi minore op. 11 n. 2 “Il Favorito”, esempio di quella tavolozza orchestrale ricca di contrasti, eleganza e passione tipica del Prete Rosso.
Nel cuore del concerto, la spiritualità intensa e sospesa dell’“Ave verum” KV 618 di Wolfgang Amadeus Mozart, breve ma potentissimo brano sacro che sembra racchiudere in poche battute un’intera visione teologica. Il programma si completa con altri tre gioielli mozartiani: il Divertimento in fa maggiore per archi K 138, gioioso e raffinato nella scrittura per archi, il celebre “Laudate Dominum” per soprano, coro e orchestra – dai “Vesperae solennes de confessore” KV 339 – e il grandioso “Te Deum” KV 141 per coro e archi.
Accanto a I Solisti Veneti, da sempre ambasciatori della grande musica nel mondo, il Coro Iris Ensemble, formazione giovanile padovana guidata dalla sensibilità e competenza di Marina Malavasi, noto per la cura del fraseggio e la precisione timbrica dei suoi interpreti.
Un’occasione da non perdere per vivere la bellezza della musica come luce interiore, nella cornice unica di un santuario rinnovato, dove arte e fede si fondono in una celebrazione di suoni, colori e spirito.
Info: www.solistiveneti.it