Conferenza ricostruzione Ucraina: Sinibaldi (Caritas Italiana), “ricostruzione necessaria ma si investa nelle persone e nella pace”
“Caritas Italiana ha scelto di organizzare questo evento il giorno prima della Conferenza per la ricostruzione in Ucraina che si apre domani a Roma, per ricordare a tutti l’importanza di ripartire dal capitale umano, dalle persone. Sono persone ferite, comunità ferite, una società grandemente ferita. Queste ferite vanno riconosciute, e da queste ferite occorre ripartire per la ricostruzione del paese”.
È Silvia Sinibaldi, vice direttrice di Caritas Italiana, a farsi portavoce di un cartello di associazioni che si sono unite oggi a Roma alla vigilia della IV Ukraine Recovery Conference 2025. All’evento – dal titolo “Empowered Ukraine: ripartire dal capitale umano”, hanno partecipato insieme alla Caritas Italiana, Avsi, Comunità di Sant’Egidio, Cuamm, Focsiv, Missione Calcutta, Vis e WeWorld. Erano presenti anche organizzazioni della società civile ucraina e la Piattaforma delle Ong umanitarie in Ucraina. “Abbiamo scelto di metterci insieme con altre organizzazioni, anche ucraine – spiega Sinibaldi -, per chiedere che il capitale umano, uno dei quattro pilastri riconosciuti dalla Conferenza, sia messo al centro del dibattito”. “Dopo 3 anni in mezzo di guerra – spiega la rappresentante di Caritas italiana – è chiaro che tutta la società ucraina è ferita ma ci sono luoghi, situazioni e comunità che sono maggiormente ferite. Mi riferisco alle persone più vulnerabili, come i bambini che non hanno potuto continuare ad andare a scuola in questi anni, gli anziani che sono rimasti soli, i disabili che sono che necessitano di un’attenzione specifica, ma anche le famiglie che sono lacerate dalle perdite della guerra”. “La ricostruzione delle infrastrutture, della tecnologia, dell’economia è necessaria, ma se non si parte da una ricostruzione di visione futura, di sviluppo a lungo termine, dal capitale umano, la ricostruzione rischia di essere evanescente e di perdere l’obiettivo di sostenere un futuro di speranza e di solidità nel Paese”. La rappresentante di Caritas italiana lancia un appello: “Noi come Caritas, per quanto sappiamo, essere un tema molto delicato e scivoloso, chiediamo riflessioni significative sul tema della pace. La ricostruzione non può partire senza che vi sia una cessazione delle ostilità e la pace porta con sé anche un senso di giustizia. Su questo bisogna investire e su questo solo i grandi i leader politici hanno responsabilità e anche potere. Il nostro appello accorato è la pace”.