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Mappe IconMappe | Mappe 25 - Orizzonte possibile - novembre 2024

martedì 12 Novembre 2024

Connessi con la realtà. Padova fa progressi nel digitale e nella cultura

Goal 9 Banda ultra-larga, specializzazione Ict, imprese creative e culturali: Padova fa progressi. Ma si muove ancora su gomma

Andrea Benato
Andrea Benato
collaboratore

Se parliamo di imprese, innovazione e infrastrutture – gli obiettivi principali del Goal 9 dell’Agenda 2030 – Padova appare un’isola felice in Veneto. È quanto emerge dal rapporto AsVeSS, finanziato dalla Camera di Commercio di Padova, che pone l’attenzione in particolare sulla diffusione della banda ultra-larga, la specializzazione produttiva in settori ad alta intensità di conoscenza e la quota degli addetti delle imprese nei settori culturali e creativi. Padova è avanti sotto tutti gli aspetti, ma l’eccellenza è stata raggiunta soprattutto nel campo dell’Ict (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) grazie a una tradizione lunga almeno 50 anni. Ne è convinto Roberto Crosta, segretario generale di Unioncamere, che ha così commentato il rapporto: «Non possiamo parlare in senso tecnico di Padova come distretto dell’innovazione tecnologica ma ci siamo molto vicini. Questo fiore all’occhiello del Veneto lo si deve agli investimenti fatti negli anni dalle imprese che stanno continuando a puntare sull’innovazione per vincere le sfide del futuro grazie alla competitività. Tutto questo oggi viene declinato in chiave sostenibile, ma resta ancora molto lavoro da portare avanti». Cosa evidenzia dunque il rapporto? È stato calcolato un denominatore “Italia” che ammonta a 100, riferito al 2021, corrispondente a una media del raggiungimento degli obiettivi del Goal 9. Ebbene il Veneto si classifica con 94,6 su 100, mentre Padova raggiunge quota 95,7: «Il dato va letto considerando che ci sono aree italiane che spingono di più e, soprattutto, investono cifre considerevoli. Tuttavia non possiamo dimenticare quanto è stato fatto dalla nostra Regione, in particolare sulla banda ultra-larga che ha raggiunto ormai anche le cosiddette aree bianche» puntualizza Crosta. In effetti, osservando i dati del rapporto, anzitutto si nota come la provincia di Padova sia allineata al resto della Regione. Ma il trend più interessante lo si apprezza guardando agli anni scorsi: nel 2015, appena 9 anni fa, la penetrazione si attestava al 2 per cento mentre nel 2022, ultimo dato disponibile, sfiorava il 25 per cento. La situazione non è altrettanto buona in merito ai trasporti che, per la maggior parte, continuano a viaggiare su gomma. Ma potenziare le rotaie ha costi enormi e tempi lunghi, per cui l’obiettivo resta un miraggio. Complessivamente, secondo Crosta, il bilancio del Goal 9 per la provincia di Padova è positivo grazie agli investimenti della Regione, dell’Ue, delle imprese e, non da ultimo, grazie all’Università e alle iniziative della Camera di Commercio. «Il nostro territorio è in movimento, in una fase di transizione positiva, ci sono elementi per essere fiduciosi. L’Università è un’eccellenza che sta investendo molto sul tema degli spazi, sulla formazione e sulla sinergia con le imprese. Anche la Cciaa sta facendo la sua parte, essendosi posta già da anni degli obiettivi centrali come la sostenibilità e lo sviluppo. L’ente sta investendo sul miglioramento ambientale e sull’attrattività del territorio, per esempio con il recente bando per la green economy». Il riferimento è al documento Indirizzi generali e Programma pluriennale di attività 2023-28, varato lo scorso anno. Tra i dati che emergono nell’analisi si è constatato che le imprese che investono nella transizione green, digitale e nel capitale umano ottengono un aumento di produttività del 17 per cento. Chi ha investito nell’ecoinnovazione di processo è cresciuto del 7 per cento tra il biennio 2020- 22 e il 2023-25, stessa percentuale dell’eco-innovazione di prodotto che però, in termini assoluti, è raddoppiata, passando dal 7 a 14 punti percentuali. A prescindere dalle risorse effettivamente investite, il 41 per cento delle imprese dichiara di avere obiettivi green. Con riguardo alla digitalizzazione, le aziende che vi hanno scommesso sono cresciute del 3 per cento nei due bienni considerati, passando dal 31 per cento al 34 per cento; la motivazione principale è quella di aumentare l’efficienza interna e/o ridurre i costi (59 per cento). In tema di investimenti Governo, Confindustria Veneto Est e la Camera di commercio di Padova avevano presentato qualche mese fa il Piano transizione 5.0 con una conferenza che si è tenuta proprio a Padova ad aprile. Già allora il presidente Antonio Santocono aveva ricordato come le risorse (oltre 13 miliardi di euro a livello nazionale) andranno ad accelerare le transizioni digitali, ecologiche ed energetiche che sono strettamente collegate. L’industria 5.0, aveva spiegato Santocono, non è ancora partita dal momento che anche la 4.0 stenta a decollare: solo il 20 per cento in Veneto ha attuato processi di conversione, ancora una volta per l’annoso problema degli investimenti. Tuttavia i 20 miliardi di euro in benefici fiscali messi a disposizione dal governo dal 2017 a oggi hanno generato – secondo quanto dichiarato dal presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro – 60 miliardi di investimenti che hanno riguardato soprattutto il manufatturiero. Dati quindi da leggere in chiaroscuro ma, secondo gli esperti, da guardare con fiducia.

Andamento che fa ben sperare

Nell’arco temporale 2015-2022 Veneto e Padova seguono un trend positivo, aspetto favorevole al raggiungimento degli obiettivi del Goal 9. L’indicatore di penetrazione della banda ultra-larga ha mostrato un andamento simile nella provincia di Padova e nella Regione Veneto, con una crescita costante e sostenuta per tutto il periodo considerato. Nel 2015, la penetrazione della banda ultralarga era molto bassa, attestandosi intorno al 2 per cento. Padova si trovava leggermente al di sopra della media regionale di 0,2 punti percentuali. Questa lieve superiorità della provincia di Padova è rimasta costante fino al 2020, quando entrambe le aree hanno raggiunto circa il 19 per cento. Nel 2021, il Veneto ha superato Padova di 3 punti percentuali, tuttavia, nel 2022 si è osservato un ritorno ai livelli di parità a livello regionale.

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